Continua l’arrivo dei rifugiati: a Ferrara sono già 418

Sapigni: «Il tetto massimo è teorico. Pronti ad ospitarne altri trentasette»

Ospiti del centro Ma.Mu (Foto Businesspress)

Ospiti del centro Ma.Mu (Foto Businesspress)

Ferrara, 2 luglio 2015 - «La soglia massima d’accoglienza di 400 rifugiati è teorica». Una dichiarazione, quella dell’assessore ai Servizi alla Persona Chiara Sapigni, che rimette tutto in discussione. Adesso è guerra di numeri. La settimana scorsa in tutta la provincia i rifugiati erano 387, poi ne sono arrivati altri 31, divisi in due tranche: l’ultima, formata da 20 persone, martedì pomeriggio intorno alle 17.30, prontamente ospitate nella Residenza Ma.Mu. di via degli Amanti.

«Il Ministero degli Interni ci aveva chiesto di definire un numero massimo per l’accoglienza - continua Sapigni - e quello di Ferrara era stato fissato per 400. Poi, lo stesso Ministero, data la situazione di emergenza, ci ha inviato nuovi richiedenti asilo. Non abbiamo deciso noi». Ecco, dunque, che ad oggi, le persone ospitate nell’intera provincia ferrarese sono 418.

Ma non è certo finita qui. «Nella struttura di via degli Amanti ci sono altri 37 posti liberi - precisa l’assessore comunale - quindi è probabile che ne arrivino altri».

Insomma, bisogna dimenticare la famigerata ‘quota 400’ ed iniziare a ragionare nell’ordine di un mezzo centinaio in più. Ma quando arriveranno questi nuovi ospiti? C’è chi dice già nelle prossime ore, chi, come l’educatore della Residenza Ma.Mu. Luca Berti, se li aspetta nel giro di una settimana. «Non si può sapere con certezza - ribatte Sapigni -: forse domani, forse tra una settimana, forse tra un mese. Difficile, comunque, pensare che non arrivino».

La struttura di via degli Amanti può ospitare fino a 57 profughi: al momento dà un tetto a 20 richiedenti asilo, giunti da Nigeria, Ghana, Costa d’Avorio e Guinea Bissau. Partiti dai rispettivi Paesi qualche mese fa, hanno attraversato l’intera Africa su mezzi di fortuna per arrivare in Libia: da lì hanno, poi, preso uno dei famosi barconi per approdare sulle coste siciliane.

C’è poi voluto un altro mese di viaggio per arrivare prima a Bologna, poi a Ferrara. «Sono venti maschi che parlano francese o inglese - ci spiega Berti - e nel giro di qualche giorno inizieranno a lavorare all’interno della struttura, pulendo e cucinando. Possono, se vogliono, uscire per fare un giro; ma devono, in ogni caso, rimanere all’interno della residenza tra le 23 di sera e le 8 di mattina». Altra regola: se decidono di allontanarsi per tre giorni di seguito, senza rientrare, perdono il diritto di essere ospitati.

La struttura è, comunque, dotata di tutti i comfort: ampia zona cucina con mobilio nuovo, zona relax dotata di divani e televisore a schermo piatto, wifi gratuito in tutte le stanze, aria condizionata ed ascensore per raggiungere i piani superiori.