Giovedì 2 Maggio 2024

Scuole d’infanzia ai privati: «Scelta antidemocratica»

Martedì il Comitato incontrerà Tagliani: «Gli chiederemo di stoppare le esternalizzazioni»

I componenti del comitato «Bambini fuori dal Comune» ieri in conferenza stampa. Al centro Leonardo Punginelli

I componenti del comitato «Bambini fuori dal Comune» ieri in conferenza stampa. Al centro Leonardo Punginelli

Ferrara, 13 novembre 2014 - «Una scelta antidemocratica». I genitori dei piccoli allievi delle scuole d’infanzia Pacinotti, Jovine e Guido Rossa contestano l’affidamento ai privati, dal 2015, degli asili comunali (per la Guido Rossa è prevista la chiusura e la statalizzazione). Ed in attesa dell’incontro con il sindaco Tiziano Tagliani, in programma martedì alle 17, studiano le alternative: tra queste, anche l’aumento generalizzato delle rette degli asili, o l’incremento dell’Addizionale Irpef. Il battagliero comitato ‘Bambini fuori dal Comune’ è capitanato da Leonardo Punginelli (funzionario proprio del Comune), che a Tagliani non le manda a dire: «Amministrare la cosa pubblica significa dialogare con i cittadini, attraverso un percorso reale di trasparenza e di democrazia». Tutto ciò, incalza Nicola Abbasciano, che sembra mancato in questa vicenda: «Nessuno ci ha interpellati, la decisione è stata unilaterale». Blindata, pare: «Il bilancio dell’Istituzione Scuola è stato approvato lunedì dal Consiglio – riprende Punginelli –, e l’affidamento ai privati della Pacinotti e della Jovine, oltre alla ‘statalizzazione’ peraltro incerta della Guido Rossa, sono cose fatte. Ma a noi ciò non sta bene, e chiederemo a Tagliani di togliere questa decisione dal tavolo, riaprendo il confronto con centinaia di famiglie». Non è una questione di principio, ma innanzitutto «di rispetto fondamentale per la scelta delle famiglie – incalza Massimiliano Ruggeri –: io non avrei mai affidato mio figlio a una scuola ‘esternalizzata’, non per sfiducia verso le operatrici ma perché credo nel modello della scuola pubblica. Ora questo percorso formativo viene mutato in corso d’opera, non è etico». Sulle argomentazioni addotte da Tagliani in Consiglio, ossia il risparmio (stimato complessivamente in 500mila euro) Punginelli è critico: «Progettare la vita dei cittadini e la formazione dei bambini, non può ridursi ad una questione di costi. I risparmi ce li dovranno spiegare». Come detto, le alternative esistono: «Si potrebbero aumentare le rette ad iniziare dalle fasce alte – conclude Francesca Aguiari –, o utilizzare i 2 milioni di euro che il Comune dice di aver tagliato sull’Addizionale Irpef». In parole povere, aumentare le tasse: «Sarebbe un piccolo sacrificio, per i singoli ferraresi – conclude Punginelli –, ma il Comune dimostrerebbe che le esternalizzazioni non si fanno sulla pelle dei nostri bimbi».

Stefano Lolli