Ferrara, 11 agosto 2012 -  Gli amici, da queste parti, lo avevano soprannominato “Il Leonardo da Vigarano Mainarda”: e proprio qui, nel ferrarese dove era nato, riposeranno le sue ceneri dopo la cremazione. Carlo Rambaldi, il 'genio' dell’animazione cinematografica meglio conosciuto come il papà di E.T., sarà sepolto nella tomba di famiglia, vicino ai genitori e all’amato figlio Alessandro, scomparso a 33 anni per una rara forma di leucemia. Quel figlio tanto amato, prematuramente scomparso, che forse in una famiglia di artisti aveva ereditato più degli altri il genio dello schizzo e dell’improvvisazione, disegnando fin da bambino cavalli e tutto ciò che stimolava la sua immaginazione. 

 

A Vigarano Mainarda, dove nessuno li aveva dimenticati, restano in regalo gli schizzi che Rambaldi aveva lasciato in occasione di una delle sue tante visite. Tra i sogni non realizzati di Carlo Rambaldi, perseguito per lunghi anni e forse solo un pò accantonato di recente, la realizzazione di un film su Pinocchio - con la regia del figlio Victor, laureato in America e ora docente a Cinecittà- sulla scenografia originale di Collodi: un progetto che prevedeva l’animazione meccanica di tutti i personaggi delle celebre favola, non solo il burattino, ma anche il gatto e la volpe, la balena... progetto che nonostante il successo dovuta alla celebrità di tre Oscar, da Aliens a King Kong, ma soprattutto all’umanità del suo E.T., l’extraterreste con gli occhi da bambino, non riusci’ ad andare in porto, per l’altissimo costo che avrebbe avuto la produzione, che cercava di realizzare in Italia.

 

Nei cassetti di famiglia ci sono ancora i disegni e i bozzetti dei prototipi dei vari personaggi disegnati da Rambaldi. Non ebbe successo nemmeno il progetto di una mini-serie televisiva, proposta diversi anni fa alla Rai e dedicata ai bambini, che avrebbe avuto come personaggi E.T. e l’altrettanto conosciuto Topo Gigio.

 

Tra gli amici più cari di Rambaldi, c’è anche Maria Perego, la creatrice di Topo Gigio: aveva conosciuto e frequentava Rambaldi in America “come due artisti - spiega - che ognuno a modo loro, con i propri personaggi, avevano avuto fortuna all’estero”. Anche Topo Gigio oggi piange la scomparsa del papà di E.T.
“Lo ricordo come un caro amico che stimava Topo Gigio - ricorda Perego -. Non c’era ancora un pilot-film, ma volevamo procedere. Lui andò a Roma a parlare del progetto ma non ebbe fortuna. L’idea era una miniserie tv che mescolava i due mondi, quello della fantascienza del suo E.T. con quello naturalistico e piccolo borghese, in bilico tra realtà e fantasia, tipico di Gigio. Le storie sarebbero nate con facilità: noi pensavamo potesse avere fortuna anche all’estero”. Oggi Perego non piange solo l’amico, ma anche l’artista: “Un genio non dovrebbe mai morire - si lascia sfuggire - ci lascia anche un pò arrabbiati. Di Rambaldi ricordo il tratto del suo disegno, tipico in E.T.: lui partiva dagli occhi: la distanza, che crea bellezza, incontrava il fatto che erano cosi’ tondi...”.

 

Messaggi di cordoglio per la morte dell’artista, tre volte premio Oscar, sono arrivati alla famiglia da tutto il mondo, dall’America al Giappone. Oggi a Lamezia Terme, i funerali religiosi alla presenza di familiari, amici e autorità.  Dell’artista Rambaldi, il cui ricordo ha invaso anche Facebook, il ritratto più vero è quello che resta nel film documentario sulla sua vita girato dal figlio Victor, che ha già avuto diversi riconoscimenti.

 

Da una decina d’anni l’artista, da Los Angeles era andato a vivere in Calabria, a Lamezia Terme, con la moglie Bruna, di origini crotonesi, per essere vicino alla figlia Daniela e ai nipotini. Sette in totale quelli che oggi piangono il nonno scomparso: quattro vivono in Italia, tre in America - Camilla e Rachele Rambaldi, figlie di Victor e di Maristella Santambrogio, e Cristina Lippolis, primogenita di Daniela Rambaldi e Giampiero Lippolis - dove studiano cinema e recitazione. Ultimo lavoro realizzato dall’artista scomparso, i disegni per il cartone animato “Joh- dar” un amico dallo spazio” realizzato per Rai Uno con la regia del figlio, tratto dal libro “Amici per lo spazio” (Loescher).

Fonte Agi