Ferrara, 9 aprile 2014 - Aveva solamente 22 anni Carlotta Benini. Una vita intera davanti, fatta di speranze e di sogni. Ma un destino beffardo, il 18 luglio di due anni fa, le portò via quella giovanissima esistenza per sempre. Per i dottori si trattò di «infarto massivo intestinale». Ma ancora oggi la famiglia della ragazza, originaria di Copparo, sta attendendo che venga fatta chiarezza sui perché.

Ieri si è aperto il processo per il chirurgo che la notte del ricovero era di turno: omicidio colposo. A febbraio altri due colleghi sono finiti sotto inchiesta e raggiunti da altrettanti avvisi di garanzia. La giovane, ex studentessa in cerca di prima occupazione, con in passato già un importante intervento chirurgico per problemi intestinali, il 17 luglio 2012 si sente male. Al pronto soccorso di Copparo viene sottoposta ad una radiografia al torace, la diagnosi parlerà di un problema di occlusione intestinale.

I medici la invitano ad andare subito a Cona per ulteriori accertamenti. All’una di quella stessa notte viene sottoposta ad una nuova visita, questa volta al Ps del Sant’Anna. Stessa diagnosi, viene ricoverata in Chirurgia. Trascorrono le ore: alle 9 del 18 un’altra visita, tutto parrebbe regolare. Ma alle 11.30 si sente male e sviene. Un’ora più tardi è sotto i ferri per un intervento d’urgenza. Ma da quella sala operatoria uscirà senza vita. Carlotta morirà per un infarto massivo intestinale. Inizialmente verranno indagati due medici (uno dei quali prosciolto), tra cui il chirurgo di turno quella notte per il quale ieri mattina si è aperto il processo con la deposizione della lista testi e il rinvio al 23 ottobre. Fu lui che, pur facendo ricoverare Carlotta in Chirurgia, decise inizialmente di non operarla. Mentre invece per il consulente del pm quell’intervento andava fatto fin dal suo arrivo al pronto soccorso di Cona. A seguito di ulteriori accertamenti, infine, a febbraio la procura ha iscritto altri due medici nel registro degli indagati.