Ferrara, 21 giugno 2014 - Un cavallo morto sull’argine del Reno e un corpo privo di sensi nella golena. La terribile scena che si è presentata, ieri pomeriggio, ai primi soccorritori faceva presumere il peggio. Sono infatti gravi le condizioni di Filippo Sabbatani, 41enne avvocato ferrarese, ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Cona, in stato di coma. L’incidente nelle prime ore del pomeriggio. Il giovane professionista ha raggiunto la scuderia nelle campagne poggesi in cui era ospitata la sua cavalla, proveniente dalle stalle senesi. È uscito per la consueta passeggiata alle 14.

«Dopo oltre un’ora non era ancora rientrato: cosa insolita — racconta l’amico —. Gli ho telefonato, ma non rispondeva. Così con lo scooter ho percorso l’argine, lungo il suo solito itinerario. Prima ho visto il corpo dell’animale a terra privo di vita. A qualche centinaio di metri, nel campo, si scorgeva il suo cavaliere. Ho chiamato subito i soccorsi». Con lui Ylli Xeleshi, il primo ad arrivare sul posto, di rientro da una passeggiata. «Erano circa le 16 — spiega —. Ho incontrato il cavallo già morto e ho scorto il corpo fra le coltivazioni: ho cercato aiuto nell’uomo che arrivava in moto (l’amico del 41enne, ndr.)». I due sono corsi a sincerarsi delle condizioni di Filippo Sabbatani: l’hanno trovato immobile e privo di sensi, il volto insanguinato. «Gli abbiamo sentito il polso: non lo abbiamo mosso per timore di fratture. Respirava con difficoltà». Nel frattempo si sono uniti a loro altri passanti, fra cui un medico poggese Paolo Bovinelli, e alcuni componenti della famiglia Prandini, che hanno provveduto a riparare dal sole lo sfortunato cavallerizzo. In pochi minuti sono arrivati l’ambulanza del 118 e l’elisoccorso da Ravenna: i sanitari l’hanno stabilizzato e hanno deciso il trasporto aereo verso il Sant’Anna.

Rimane il mistero sull’accaduto. Si ipotizza che la cavalla si sia probabilmente spaventata e abbia disarcionato Sabbatani, rovinato a terra. Questa dinamica spiegherebbe anche le ferite al viso: se impaurito l’animale tende infatti ad alzare bruscamente la testa. Poi sarebbe galoppato via e, dopo essere inciampato nelle briglie o nel terreno, sarebbe caduto fratturandosi l’osso del collo e morendo sul colpo. All’ospedale i medici hanno riscontrato il gravissimo stato del 41enne, che lotta tra la vita e la morte. I rilievi sono stati effettuati dalla Polizia municipale.

Cristina Romagnoli