Sabato 20 Aprile 2024

Stipendi, indennità e ‘vitalizi’: ecco le paghe d’oro in Regione

Per Fabbri, Calvano e la Zappaterra almeno 6mila euro al mese

Paolo Calvano e Marcella Zappaterra del Partito Democratico (foto Businesspress)

Paolo Calvano e Marcella Zappaterra del Partito Democratico (foto Businesspress)

Ferrara, 28 novembre 2014 - La scelta di Alan Fabbri di lasciare la carica di sindaco per il seggio di consigliere regionale, ha pesato senz’altro la motivazione politica di contribuire, come dichiara l’esponente della Lega Nord, «al bene di tutti i cittadini». Ma in busta paga è una decisione in cui balleranno, a fine mese, oltre 4mila euro. Perché il neo consigliere regionale del Carroccio, così come i neo eletti del Partito Democratico Marcella Zappaterra e Paolo Calvano, dal giorno dell’insediamento percepirà un’indennità mensile (netta) di oltre 6mila euro. Le cifre sono riportate chiaramente sul sito della Regione: la ‘paga base’ lorda è infatti di 6.104,47 euro, che al netto diventano 4.045,80. A questa somma andrà aggiunto il cosiddetto «rimborso spese per l’esercizio del mandato» (cosa diversa, si badi, rispetto ai rimborsi a piè di lista finiti nel mirino dell’inchiesta giudiziaria): si tratta di altri 2.258,65 euro al mese.

LA SOMMA è presto fatta: 6.305,45 euro mensili, cui andranno aggiunti gli eventuali gettoni delle Commissioni, l’indennità (altri 700 euro netti al mese) in caso di nomina a capogruppo – fatto questo che per Alan Fabbri è assai probabile –, ed i previsti rimborsi chilometrici per raggiungere viale Aldo Moro. Rispetto all’attuale stipendio da sindaco (circa 2100 euro puliti al mese), non c’è che dire che per il leghista la situazione, sotto il punto di vista squisitamente economico, cambierà ed in meglio. Da questa legislatura, tuttavia, i neo eletti non potranno contare sui ‘vitalizi’ che spettano ai consiglieri decaduti dalla carica, al compimento dei 60 anni; nella lista figurano numerosi ferraresi che in passato hanno seduto in Consiglio od in giunta regionale. Si va dall’ex sindaco Pci Radames Costa (3.507,75 euro lordi al mese), a Giancarlo Guarelli (2.823,13 euro) e Vittorio Lodi (1.650,08 euro per una sola legislatura); poi gli ex presidenti della Provincia Carlo Perdomi e Paolo Siconolfi (rispettivamente 1.882,09 e 3.764,17 euro al mese), il socialista Giovanni Piepoli (2.823,13 euro), l’ex dirigente del Pci Romano Punginelli (2.823,13), l’ex assessore regionale al Turismo Alfredo Sandri (3.317,66 euro), l’ex presidente del Teatro Comunale Alessandra Zagatti (3.712,69 euro) ed il socialdemocratico Aldo Zappaterra (1.882,09 euro).

DOVRANNO attendere ancora qualche anno per percepire la ‘pensione’ da ex consiglieri regionali Alberto Balboni (ex An, ora Fratelli d’Italia) e Giorgio Dragotto (per tre legislature in quota Forza Italia); ed ovviamente quelli appena smontati, Roberto Montanari (Pd) e Mauro Malaguti (Fratelli d’Italia). A loro spetta però una sorta di ‘liquidazione’, pari ad un dodicesimo dell’indennità lorda per ciascun anno di mandato. Considerato che questa legislatura è stata monca, la somma spettante ai due ormai ex consiglieri sarà di alcune migliaia di euro; più alta ovviamente quella di Montanari (quasi due legislature), non disprezzabile comunque neppure quella che percepirà Malaguti.