Reno, preoccupano gli argini ’mangiati’ dalle tane

Poggio Renatico, avvistate alcune buche di animali sulle rive

Lavori sul Reno

Lavori sul Reno

Poggio Renatico, 27 agosto 2014 - L’ultima, in ordine di tempo, è stata avvistata nei pressi del ponte ferroviario di Poggio Renatico. L’ennesima tana di animale sull’argine del fiume Reno, peraltro di considerevoli dimensioni, è stata individuata e segnala al Servizio tecnico di Bacino. «È stato un coadiutore del nostro territorio a individuarla sull’ultimo argine, a fotografarla e a darcene comunicazione — spiega il sindaco Daniele Garuti —. I nostri uffici hanno poi provveduto a indicarla ai tecnici, per consentire l’intervento, in vista dell’autunno. Tra la fine dell’anno scorso e l’inizio del 2014 si sono succedute sei piene che hanno messo a dura prova una struttura arginale resa vulnerabile anche da queste tane. È dunque importante un’attività di monitoraggio e prevenzione».

La lotta alle buche scavate in punti tanto sensibili appare impari: in genere, dopo la loro chiusura, l’animale si sposta e ne scava in un punto diverso. Tanto che questa tana, a detta degli esperti, sarebbe un vecchio covo solo recentemente rinnovato da un istrice. «Stiamo mettendo in campo tutte le risorse a salvaguardia degli argini in vista dell’inverno — riferisce Vittorio Tassinari del Servizio tecnico di Bacino —. Sono in corso una campagna di pulizia e un’opera di diradamento della vegetazione, durante i quali si pone un occhio di riguardo al contenimento dei problemi che possono causare le tane, chiudendole quando si scoprano e vengano segnalate. I tratti interessati sono, attualmente, Cento, Galliera, Poggio Renatico e Argenta. L’obiettivo in questi mesi, ovviamente con le risorse messe a nostra disposizione, è arrivare quanto più possibile preparati alla prossima stagione».

Già nei primi mesi dell’anno, nel pieno delle emergenze per l’innalzamento del livello del fiume a causa delle intense precipitazioni, erano stati effettuati degli interventi negli argini del Reno fra Poggio Renatico e Gallo. Allora il dibattito era rovente, con l’indice puntato sulle tane delle nutrie nell’argine del Secchia quale causa dell’alluvione modenese.