Ferrara, 2 luglio 2010 - La Regione Emilia-Romagna dà l’ok al protocollo per la ricerca sulla sclerosi multipla di Paolo Zamboni e dell’Ateneo di Ferrara. All’incontro tra il gruppo tecnico regionale e l’equipe del professore che si è svolto oggi sono stati discussi tutti gli aspetti critici della sperimentazione clinica per valutare l’efficacia del trattamento della Ccsvi (Chronic cerebro-spinal venous insufficiency, insufficienza venosa cerebro-spinale) nei pazienti con sclerosi multipla.

A distanza di meno di un mese, Viale Aldo Moro risponde così alle critiche mosse dal presidente della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Fabio Roversi Monaco (che la sostiene) e che alla presentazione della ricerca lo scorso 10 giugno, aveva detto che la Regione “pur ospitando questa ricerca si è poi fatta superare da Veneto, Marche e Piemonte nell’avviare un protocollo di cura ufficiale”.

Oggi dunque, nel corso della riunione sono stati discussi tutti gli aspetti critici della sperimentazione. Il protocollo avrà un disegno “controllato e randomizzato” con “mascheramento”. Questo significa che solamente la metà dei 400 pazienti riceverà il trattamento sperimentale mentre l’altra metà fungerà da gruppo di controllo e non riceverà il trattamento sperimentale. I pazienti saranno assegnati a uno dei due gruppi in modo casuale (randomizzazione) e non saranno a conoscenza del tipo di trattamento ricevuto.

Potranno entrare nello studio la gran parte dei pazienti affetti da sclerosi multipla che allo screening con ecodoppler soddisfino i criteri diagnosi di Ccsvi. Saranno invece esclusi quelli per cui non sia possibile misurare l’effetto terapeutico. Nei tempi più rapidi possibili il protocollo verrà sottoposto alla valutazione dei Comitati etici dei centri partecipanti, conclude la nota della Regione.