Po in secca, le foto. La portata è vicina ai minimi storici

Isole di sabbia e pochissima acqua: è febbraio ma sembra agosto FOTO Siccità

Pontelagoscuro, il Po in secca (Foto Businesspress)

Pontelagoscuro, il Po in secca (Foto Businesspress)

Ferrara, 6 febbraio 2016 - L’attuale secca del Po (foto) sta per entrare nella storia, e potrebbe farlo passando dalla porta principale. Una situazione constatabile anche di persona, se ci si reca a Pontelagoscuro. Più che un fiume sembra di vedere un deserto, più che in febbraio sembra di essere in luglio. E i dati dell’Arpa Emilia Romagna lo confermano: la siccità del mese di gennaio è stata la decima più importante dal 1923 ad oggi. E il problema è che il meteo non sembra intenzionato a concedere una tregua nelle prossime settimane.

In solo nove occasioni (1942, 1944, 1945, 1947, 1984, 1987, 1990, 2002 e 2006), infatti, la portata d’acqua del Grande Fiume in gennaio è stata inferiore a quella del mese appena passato. Ma quello che preoccupa è la situazione complessiva dell’inverno: dal primo novembre 2015 ad oggi, la portata media misurata a Pontelagoscuro è risultata pari a 850 metri cubi al secondo, contro una media di lungo periodo nel trimestre di 1590 metri cubi al secondo. In poche parole, la metà. Fa specie notare che solo in un giorno, il 13 gennaio 2016, la portata del Po nel ferrarese (1236 metri cubi al secondo) è stata in linea con la media del periodo (1252 metri cubi al secondo), mentre nei restanti 89 giorni la quantità d’acqua è stata ben al di sotto di tale soglia: in due occasioni (1 e 2 gennaio), addirittura, si è rischiato di oltrepassare il valore minimo storico. E quest’ultimo record negativo è tornato ad essere una possibilità anche in questi primi giorni di febbraio.

Basti pensare, infatti, che da martedì scorso ad oggi la portata d’acqua non ha mai superato i 682 metri cubi al secondo (il minimo storico è 551), mentre la media parla di 1303 metri cubi al secondo. Una situazione di siccità che appare ancor più importante se si considera che soltanto ventiquattro mesi fa – il primo febbraio 2014 – eravamo alle prese con il fenomeno esattamente opposto: quel giorno, infatti, la portata d’acqua fu di 3070 metri cubi al secondo, ovvero quattro volte e mezza quella di martedì scorso.

Analizzando i dati dell’ultimo decennio, si scopre un’altra interessante, quando critica, particolarità: in altre due occasioni, ovvero nel 2008 e 2012, ci furono picchi negativi importanti (specialmente ad inizio febbraio), ma furono casi più isolati di quelli odierni e nell’arco dell’intero inverno furono diverse le occasioni in cui il Po tornò poi a ‘riempirsi’.

L’inverno di quest’anno, invece, rischia di essere ricordato solo in chiave negativa: se il mese di gennaio del Grande Fiume è andato in archivio come il decimo più scarso (in termini di portata d’acqua media) dal 1923, quello di febbraio potrebbe scalare ulteriori posizioni andando a insidiare annate negative storiche. Un primato che i ferraresi, di certo, non si augurano possa essere raggiunto.