Rigori, rossi e fuorigioco: quanto pesano le sviste ai danni della Spal

Almeno una decina di episodi da inizio anno. E la classifica ne risente

AMAREZZA La tensione di Leonardo Semplici (Foto Bp)

AMAREZZA La tensione di Leonardo Semplici (Foto Bp)

Ferrara, 2 gennaio 2018 – I brindisi non hanno attenuato la rabbia per l’ingiustizia che si è consumata sabato scorso a Marassi. È impossibile cancellare dalla mente quel rigore fischiato a tempo scaduto dall’arbitro Pairetto in maniera assurda, con Viviani che arretra inciampando fortuitamente su Ramirez, appostato alle spalle del regista biancazzurro proprio con l’obiettivo di cercare il contatto e indurre il direttore di gara ad assegnare il rigore (alla Spal ne sono stati fischiati contro sette, più di tutte in serie A).

Quell’episodio ha impedito alla squadra di Semplici di tornare da Genova con un punto prezioso e sostanzialmente meritato, ma iniziano ad essere davvero troppe le partite nelle quali la Spal è stata penalizzata dalle decisioni arbitrali e da un utilizzo alquanto discutibile del Var. Ne abbiamo contate una decina, quindi più della metà di quelle disputate.

Ma andiamo con ordine, riavvolgendo il nastro alla terza giornata, quando a San Siro il Var ha regalato un penalty all’Inter per fallo dubbio di Vicari su Joao Mario, invece sul contatto tra Dalbert e Schiattarella nell’area nerazzurra si è deciso di sorvolare. Una decina di giorni dopo la Spal ha rimediato altri due rigori contro al ‘Meazza’ contro il Milan, ma la prima pietra dello scandalo è rappresentata dalla gara casalinga contro il Crotone, nel corso della quale sono stati lasciati per strada due punti preziosi in chiave salvezza. In quella occasione, alla Spal mancano due penalty apparsi nettissimi: nel primo tempo per fallo di mano di Simy su colpo di testa di Salamon, e nella ripresa in seguito all’entrata di Faraoni su Costa appena dentro l’area di rigore. In entrambe le situazioni, non è stato nemmeno preso in considerazione il Var, che invece nel turno successivo non ha ravvisato gli estremi per il calcio di rigore sul fallo di mano di Di Francesco su cross di Lazzari nel derby di Bologna.

In casa col Sassuolo, resta qualche dubbio sulla spinta di Peluso a Vaisanen, mentre è stato corretto assegnare il rigore ai neroverdi e annullare il gol del pareggio di Oikonomou a Torino contro la Juventus per fuorigioco di Paloschi. Nel corso di Spal-Genoa, il numero 43 è stato atterrato da Perin ma il gioco era fermo per un fuorigioco davvero millimetrico, invece contro la Fiorentina due situazioni hanno fatto arrabbiare il popolo biancazzurro: l’intervento di Sportiello su Borriello forse era regolare in quanto il portiere avrebbe toccato prima la palla, ma in precedenza il centravanti napoletano era stato ‘cinturato’ da Sanchez e quell’intervento aveva tutte le caratteristiche per essere sanzionato con la massima punizione.

Sul campo del Chievo una vigorosa spallata a Grassi in area ha lasciato perplessi, poi la settimana successiva contro la Roma la Spal si è infuriata con la coppia Abisso-Pairetto (arbitro e Var) per il cartellino giallo poi diventato rosso a Felipe, l’intervento in area su Rizzo non sanzionato e il raddoppio dei giallorossi viziato da un fuorigioco netto di El Shaarawy.

Infine, col Verona l’arbitro Rocchi ha annullato un gol a Floccari per presunto fallo su Nicolas, e a Benevento il fallo di mano di Memushaj in area è stato giudicato involontario, completando un quadro a tinte fosche. Se il Var doveva limitare gli errori arbitrali ai minimi termini, a Ferrara finora non ce ne siamo accorti.