Ferrara, Casa Spal è risorta in serie A, quella scintilla sul braciere

Un trionfo conquistato un sorpasso dietro l’altro

La squadra festeggia la serie A

La squadra festeggia la serie A

Ferrara, 14 maggio 2017 - Scocca al 93’, la scintilla che appicca l’incendio, infiammando i cuori di Ferrara tutta, segnatamente del popolo del ‘Mazza’ che aveva stabilito con quasi duemila presenze foltissima dependance al ‘Liberati’ di Terni. Il fuoco divampa lontano di qui, a Benevento, dove la Spal si scottò a sua volta al debutto in serie B, nell’agosto scorso.

Lo accende il centravanti sannita Ceravolo, invano corteggiato dalla Spal nell’estate. Preferì la Campania, forse oggi è pentito, ma le genti spalline lo ringraziano ugualmente. Quel gol al 93’ inflitto al Frosinone vuol dire serie A per la Spal, anche con la sconfitta per 1-2 a Terni. Un po’ come l’ultima volta nel 1965: battuta a Potenza con lo stesso 1-2, la Spal di Oscar Massei tornò su per uno 0-0 tra Lecco e Modena. E’ stato il boato partito di colpo dal settore biancazzurro ha fatto capire ai giocatori, in pieno tempo di recupero, che qualcosa di grosso era accaduto. In dieci secondi la conferma alla panchina da Vanessa Leonardi, rossa giornalista di Sky: il Frosinone perde. Trenta secondi, forse venti: Manganiello fischia la fine.

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La Spal è in serie A tra brividi e lacrime. Tante lacrime, ma finalmente, lacrime di gioia. Sotto la curva, per mezz’ora, una festa impagabile applaudita (FOTO), anche dai tifosi ternani, felici per questo successo che può salvare i rossoverdi. Una gioia per due, per un rosso tramonto tutto tarallucci e vino.

Cinquant’anni dopo, la bandiera biancazzurra torna a sventolare orgogliosa sul pennone più alto del panorama calcistico nazionale. Sarebbero 49, ma cinquanta è tondo tondo, e suona meglio. Suona di gioia, quella che si è impossessata dei 1.900 ferraresi scesi in Umbria per seguire la Spal nell’ultimo sforzo verso la serie A, e dei molti di più che hanno sofferto (VIDEO) a Ferrara riversandosi in centro al triplice fischio. Ripagati alla fine, tutti, nel modo più rocambolesco, come succede in ogni storia di sport che si rispetti.

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E’ una promozione meritatissima, guadagnata partendo dall’ultima fila della griglia di partenza e conquistata tra la sorpresa generale scavalcando una a una tutte le contendenti, sino allo scatto finale. Semplici affianca Mario Caciagli nella conquista di un trionfo a handicap, esaltante, un sorpasso dopo l’altro: e il suo vale di più perché porta a casa Dybala, a casa Icardi, a casa De Rossi. Casa Spal è risorta. La fiammella che non si è mai spenta nella disgrazia può tornare a bruciare viva e forte come non mai. E la curva che canta ‘Noi ce ne andiamo in serie A’ è il suo braciere.