Spal, il tifoso Pietro Verri è tornato. "Ho pianto davanti alla mia bandiera"

Una delle anime della curva Ovest, di nuovo allo stadio dopo un grave infortunio

Pietro Verri tra i tifosi durante Lazio-Spal

Pietro Verri tra i tifosi durante Lazio-Spal

Ferrara, 22 agosto 2017 - Pietro Verri is back. Esattamente sei mesi dopo lo spaventoso incidente del «Bentegodi», domenica lo storico tifoso biancazzurro è tornato ad assistere dal vivo a una partita della Spal. La sua Spal. Così, il debutto della squadra di Semplici in serie A si è trasformato anche in una grande festa dedicata ad uno dei punti di riferimento della curva Ovest. «Mi sono un po’ strapazzato, ma ne è valsa decisamente la pena – afferma Pietro col sorriso sulle labbra –. Fortunatamente ho trovato un passaggio che mi ha permesso di essere a casa alle 4, altrimenti in pullman a quell’ora sarei stato ancora a Barberino di Mugello e sarebbe stato impegnativo...».

Non ce la facevi più a restare lontano dalla Spal e dalla curva, dì la verità...

«Proprio così, però nelle mie condizioni devo fare attenzione. Ho fatto un periodo di vacanza a Fregene, che ho voluto chiudere in bellezza facendo il ritorno in curva all’Olimpico, uno stadio nel quale ero già stato diverse volte ma ovviamente non per vedere la Spal».

Cos’hai provato tornando a respirare l’aria della curva?

«Non sono riuscito a trattenere le lacrime. Sono sensazioni difficili da descrivere, un’emozione enorme. I ragazzi della Ovest poi mi hanno riservato un’accoglienza da brividi, con il mio bandierone col numero 12 presente in mio onore. Non me l’aspettavo, ed è stato il miglior regalo possibile».

A proposito, quando tornerai a sventolarlo?

«Eh, fosse stato per me sarei tornato in curva col bandierone il giorno successivo al risveglio. Purtroppo però devo stare tranquillo e proseguire il percorso di recupero per gradi, con palestra e riabilitazione».

Dal giorno dell’incidente, i tifosi della Spal non hanno mai smesso di starti vicino...

«Alcune cose me le hanno raccontate, perché ovviamente non ero cosciente, altre invece le ho vissute in prima persona e devo dire che l’affetto della gente mi ha dato la forza per tenere duro e guardare al futuro con ottimismo. Fissando negli occhi tante persone all’Olimpico, ho percepito davvero sensazioni incredibili».

E domenica prossima ti aspetta il grande ritorno in curva Ovest...

«Eh, temo che quel giorno sarà psicologicamente ancora più impegnativo, perché il pubblico che va in trasferta è molto più ristretto rispetto a quello del ‘Mazza’, dove ne vedremo delle belle... Nel frattempo, mi concedo una settimana di relax per riprendermi da tutte queste emozioni e prepararmi al ritorno in curva».

In un contesto come quello del settore ospiti dell’Olimpico, sei riuscito a vedere anche la partita?

«Sì certo, in parte l’ho vista! E ho assistito ad una grande prestazione della mia Spal, che mi lascia piuttosto fiducioso per il prosieguo del campionato. Alla fine poi è arrivata la ciliegina sulla torta... Quando la squadra è venuta a festeggiare sotto la curva, ho chiamato a gran voce mister Semplici, che dubitavo però riuscisse a sentirmi. Invece, mi ha salutato indicandomi col dito: mi era stato vicino nel momento difficile, è davvero un grande uomo». Nel frattempo, prosegue il lavoro dell’associazione «Lunga Vita», nata proprio per aiutare Pietro nel proprio percorso di recupero e tutte le persone che subiscono lesioni mentre assistono a manifestazioni sportive. Nei prossimi mesi, nella nostra città sono previste iniziative ed eventi per raccogliere fondi e aiutare Pietro e non solo a vincere la propria partita.

Stefano Manfredini