Ferrara, 10 aprile 2012 - PROCEDE a gonfie vele la terza stagione televisiva del ferrarese doc alla corte di Maria De Filippi: Giuliano Giuliani Bolognini rimane protagonista incontrastato della trasmissione ‘Uomini e Donne’.
Divorziato, amministrativo dell’azienda ospedaliera Sant’Anna appena pensionato, il nostro continua ad essere il più noto e discusso dei cavalieri. Anche in questa serie, in cui il format ha lasciato più spazio allo spettacolo, con l’introduzione di gare di ballo in costume, il cui tema è stabilito dalla redazione, e che vede sfidarsi le ‘fazioni’ maschile e femminile. Giuliano Giuliani, insieme ad Antonio, Toni e Federico, non manca mai di mettersi in gioco.

 

«Nelle gare, a cui partecipano anche Eleonora Scopelliti e Garrison, è l’applausometro a decidere — spiega —. Devo dire che la giuria mi ha dato ragione spesso, così come il giudice Tinì Cansino, nota per ‘Drive Inn’, la quale sostiene che mi immedesimi molto nel personaggio che siamo chiamati a interpretare in quel momento e nella musica».

 

OVVIAMENTE non viene meno la parte dedicata all’incontro e alla conoscenza, cui si sono aggiunti gli under, che pure non sembrano avere lo stesso appeal degli Over, ormai alla conquista dei teleschermi. Per due volte Giuliano ha sfiorato il fidanzamento, con Margherita di Roma e Giuliana di Modena. Non se ne è però fatto nulla e ancora nessuna è arrivata a Ferrara.

 

«Ho conosciuto parecchie donne ma non ho ancora trovato l’anima gemella — conferma —. A volte è difficile: ci sono persone che non sanno ciò che vogliono o altre che desiderano solo apparire».

 

IN EFFETTI, di tentativo in tentativo, il ferrarese si è guadagnato la fama di playboy. «Io sono diretto e questo mio modo di essere può infastidire. Comunque sono tale e quale a come compaio in televisione. La partecipazione al programma mi ha fatto molto bene: è cresciuta la mia autostima e mi riempie il fatto di essere riconosciuto. Anche se ora trovo un po’ esagerato questo clamore: non voglio essere un personaggio, perché io sono vero, proprio come mi vedete da Maria».

 

di Cristina Romagnoli