Ferrara, 29 settembre 2012 - QUELLO che si apre oggi a Ferrara, al Giardino delle duchesse, è il nono Raduno nazionale dei pigri, ma, ammette il suo ideatore, Gianni Fantoni, dopo il primo nel 2004 in Valle d’Aosta, per pigrizia si sono saltate sette edizioni e ora ricomincia da Ferrara. Ce ne è abbastanza per consultarsi con Patrizia Boada, psicologa dell’infanzia e dell’adolescenza all’Università di Padova.
Pigri si nasce o si diventa?
«Al momento non c’è la certezza scientifica sul fatto che la pigrizia sia genetica o acquistita. Comunque ci sono persone che per temperamento hanno una minor propensione all’azione.
Quando cominciare a preoccuparsi?
«Nel momento in cui la pigrizia sfocia in disturbi del comportamento che hanno come conseguenza la svogliatezza e la demotivazione al vivere, al punto che rimbalzano gli stimoli, i doveri e le urgenze. Quando è così è consigliabile una messa in discussione della pigrizia stessa per i disagi fisici, psichici e relazionali che provoca».
Quali consigli per superare la pigrizia?
«Intanto cominciare in maniera graduale. Si può iniziare a fare il piano della giornata o della settimana, elencando uno dopo l’altro i passi da fare, obbligando se stessi a non fare il secondo se non si è compiuto il primo. Inoltre qualora si debba affrontare un grosso lavoro è meglio frazionarlo, in modo da avere sempre un piccolo e facile obiettivo da raggiungere. Il tutto seguito da attività piacevoli per ricompensarci. È comunque poi molto importante togliere ogni distrazione al raggiungimento del nostro obiettivo».
Ma la pigrizia può avere anche aspetti positivi?
«Non dimentichiamo che un rapporto sano ed equilibrato con noi stessi include una naturale pigrizia che può regalarci lo spazio per avere delle idee, delle intuizioni creative che arrivano quando meno te lo aspetti. Questo perché c’è la disponibilità cognitiva ed emotiva a ricevere. Lo psicologoco sovietico Lev Vygotsky sosteneva che ‘molto di ciò che consideriamo senza conseguenze pratiche è il fondamento di ogni attività creativa nella cultura, nell’arte e nella scienza’. Non a caso Newton scoprì la gravità stando seduto sotto un albero a guardare le mele cadere».
Lei è anche coordinatrice della Scuola per genitori di Confartigianato Ferrara. Inevitabile la domanda sulla pigrizia negli adolescenti.
«Nei giovanissimi sono frequenti i comportamenti di pigrizia dovuti ai cambiamenti ormonali e alla normale maturazione fisiologica. Purtroppo però la situazione sta precipitando: dalla recente indagine sulle abitudini e gli stili di vita negli adolescenti realizzata dalla Società italiana di pediatria emerge una generazione ‘seduta’ con oltre il 60 per cento degli adolescenti che trascorre tra le 10 e le 11 ore al giornno tra la sedia di classe e la poltrona di casa. Ragazzi pigri che passano parte della loro vita davanti alla tv e che sono schiavi di Facebook e dello smartphone con il rischio di aumenti di obesità e cyberbullismo. E questo è un problema molto, molto serio perché manca il tempo per coltivare quegli interessi che, essendo molto connessi con le abilità innate in ciascuno di noi, sono fondamentale per la conoscenza di se stessi e per una personalità che si sta strutturando».

Isabella Cattania