Dario la ‘Roccia’ racconta il suo Masterchef

Dopo l’eliminazione, è tornato nella sua Berra: «Esperienza indimenticabile»

Dario Baruffa durante l’incontro con la nostra cronista Chiara Modonesi

Dario Baruffa durante l’incontro con la nostra cronista Chiara Modonesi

Ferrara, 20 febbraio 2016 - Dario Baruffa, la ‘Roccia’ di Berra, ha lasciato le cucine di Masterchef per colpa dei Percebes spagnoli ma ora dopo lo show è pronto a rimboccarsi le maniche per lavorare a 360° nella ristorazione. Classificatosi al sesto posto è sicuramente il vincitore morale della quinta edizione, l’ex benzinaio del basso ferrarese è infatti amato da tutti. Oggi lo abbiamo incontrato. In un’intervista a tu per tu, l’aspirante chef si è raccontato con la genuinità che lo contraddistingue.

Cos’è Masterchef per te?

«È un programma dove puoi esprimere la tua creatività. Lavorare in un ristorante come chef è sicuramente un’altra storia, ma lo show di Sky è comunque una palestra di vita. Ho imparato tantissimo sia per quel che riguarda l’aspetto culinario che per la mia personalità, ho gestito lo stress e le tempistiche. Quando è finito mi è dispiaciuto tanto ma ho dormito 14 ore di fila per recuperare le forze».

Cosa ti rimane di questa esperienza?

«Emozioni fortissime, che ho comunque affrontato con lucidità. Cucinare la carne ai ferri per Valentino Rossi è stata una ‘figata’ per me che sono cresciuto tra le griglie della ‘sagra mondiale della zanzara’ di Berra. Poi ho conosciuto veri amici, eravamo una ‘banda di pazzi’ in questa edizione, ci siamo divertiti e ci frequentiamo spesso. In particolare con Mattia ho creato un rapporto bellissimo e anche i 4 giudici stellati sono persone fantastiche».

Ed ora come vedi il tuo futuro?

«Tra i fornelli ovviamente. Essere arrivato sesto, non significa aver perso per me, ma la cosa più bella è l’affetto che le persone mi dimostrano. Il mio scopo l’ho raggiunto, è stata una vetrina importante che mi ha aperto diverse proposte lavorative. Per ora sono ‘in bolletta’ ma il sogno nel cassetto è aprire un ristorante e fare esperienza all’estero. Ho i piedi per terra e sono pronto a fare tanta gavetta».