Ferrara, 8 giugno 2011 - Commosso come mai si era visto prima. In lacrime nel salutare «una città che mi ha fatto sentire a casa per quattro anni e per la quale ho dato tutto». Daniel Farabello ha salutato così, con gli occhi lucidi, ieri Ferrara e il Basket Club. Partirà la settimana prossima, per firmare un contratto biennale in Argentina, con la casacca de La Union di Formosa. «E’ stata una decisione molto dura da affrontare per me e per la mia famiglia — ha detto il capitano —, è molto più facile lasciare un posto in cui ti sei trovato male, che non una città ed un ambiente come Ferrara».

Poi, via ai ringraziamenti, con un filo di voce strozzata dall’emozione. «L’elenco è lunghissimo e rischierei di dimenticare qualcuno: penso alla società, città, stampa, tifosi. Non ho dormito per cinque notti prima di prendere questa decisione, e quando mi è arrivato il contratto via fax, prima di rispedirlo firmato ci ho pensato per otto ore». Il commiato è durissimo: Daniel è ormai italiano e ferrarese a tutti gli effetti. «Ricordo come se fosse ieri la gioia della promozione al primo anno (bravo a pescarlo, dopo una stagione così così a Murcia, il gm Alessandro Crovetti), come l’entusiasmo del primo campionato in serie A.

La retrocessione successiva è stata una delusione fortissima, ma anche l’ultima stagione mi ha dato emozioni incredibili e difficili da dimenticare. L’affetto che ho trovato qui, fuori dal campo, non ha prezzo, per questo ho difeso questa maglia come se fosse quella della nazionale argentina. Mi ero ripromesso di non commuovermi, ma non è facile».

Ora il futuro, che è un ritorno in patria. «In Italia adesso il mercato è difficile, ed un contratto biennale alla mia età era un’occasione da non perdere. In futuro però spero di tornare a Ferrara, anche se non da giocatore. E nel frattempo inizierò a studiare da allenatore». L’applauso dei tifosi che hanno gremito la sala stampa del Palasegest è forte e sentito. Poi tocca a Renato Nicolai, anche lui commosso, parlare di Daniel.

«A nome della società, di tutti i compagni di avventura di questa stagione difficile e bellissima, e mio personale, voglio ringraziare Daniel per quello che ha dato come giocatore – ma questo è stato sotto gli occhi di tutti – e soprattutto come uomo. Le sue doti umane ci hanno trascinato quest’anno come, sono certo, negli anni passati, ed a lui dobbiamo un grazie enorme».