Ferrara, 23 agosto 2011 - CRISTIAN La Grotteria oggi è un dirigente del Bassano, che domani sera in Coppa Italia ospiterà la Spal. In campionato però non ci sarà confronto: i veneti sono finiti nel girone B. «Meglio - dice Cristian ridendo - perchè l’anno scorso la Spal ci ha preso sei punti su sei».

Il Gaucho ha smesso di giocare all’età di 37 anni: «Potevo fare un altro anno qui, ma mi hanno offerto anche il posto di coordinatore dell’area tecnica e non mi volevo perdere la chance, così ho lasciato l’attività. Come giocatore sarei stato vecchiotto, come dirigente sono un giovane... Sono il vice del dg Braghin e faccio di tutto, dal mercato all’osservatore. E’ il lavoro che vorrei fare «da grande» e questo è il posto giusto per cominciare. Anche se il terzo tempo con polenta e grappa i tifosi hanno smesso di farlo...».

L’immagine di La Grotteria che riceve la notizia del ripescaggio della Spal in C1 accanto al magazziniere Gino Vecchi, nel ritiro di tre anni fa, è diventata ormai un’icona, il simbolo di quella vicenda: «Sapete che anche quando poi sono passato al Bassano hanno ripescato la società in Prima? Mi sa che mi presero come portafortuna più che come calciatore... Chiudo la carriera con 4 promozioni, ma la metà sono ripescaggi».

Come vede la Spal, Cristian? «Finalmente si dedica ai giovani, come da tempo fa anche il Bassano. Penso che sia la scelta giusta, per vincere servono giocatori che abbiano fame di gloria e voglia di affermarsi. L’anno scorso la Spal ci massacrò alla prima di campionato sul nostro campo, solo sul 3-0 allentò la presa. Ma mi sembrò una squadra troppo piena di nomi, forte sul campo ma forse non facile da gestire. C’era poca gente che correva. Se fossi nel presidente Butelli io, il nuovo corso dei ragazzi l’avrei inaugurato prima. Se l’avesse fatto, però, mi avrebbe mandato via...».

La Grotteria ha giocato con Arma e Zamboni nel primo anno di Dolcetti... «Sì. Arma lo volevamo anche noi qui a Bassano, a giugno. Da due anni non gioca e deve avere molti stimoli, proprio come piace a me. Siccome le qualità le ha e la porta la vede, penso che farà bene. L’ho anche chiamato un paio di mesi fa e lo sento carico e umile al punto giusto».

E il Bassano? «Come sempre punta a salvarsi e a valorizzare qualche giovane. Quest’anno abbiamo ceduto Pellizzer al Cittadella, è per noi un bel colpo». Dove potrà arrivare la Spal? «Non lo so, non l’ho seguita così da vicino, molti giovani non li conosco. Però sono convinto che soffrirete di meno, lo sento».