«Stadio, una commissione urgente per fare il punto su costi e lavori»

Fornasini (Forza Italia): «La Spal costretta a pagare di tasca sua?». La proposta di Ascom: «Le risorse? Dall’assessorato alla Cultura»

Passione Spal (foto archivio Businesspress)

Passione Spal (foto archivio Businesspress)

Ferrara, 8 marzo 2017 - «UNA Commissione consiliare urgente sul tema stadio, nella quale venga fatta chiarezza circa le reali intenzioni dell’amministrazione comunale rispetto ai lavori di adeguamento del ‘Paolo Mazza’, per onestà nei confronti di tifosi e cittadini». Lo chiede il consigliere comunale di Forza Italia Matteo Fornasini, e il tema che tiene banco tra i tifosi è destinato a diventare sempre più di stretta attualità, visto il momento attuale della Spal, in corsa per la serie A.

LA PROPOSTA di Fornasini trae spunto dall’intervista dei giorni scorsi di Simone Colombarini, sul fatto che in caso di promozione dovrà essere la Spal stessa a farsi carico dei costi per l’impianto di illuminazione da rifare, perchè il Comune non disporrebbe delle risorse necessarie. Risorse che, in quel caso, ha detto il patron della Spal, «andrebbero tolte dalla campagna acquisti». Inevitabile il coro di critiche su web e social da parte dei tifosi nei confronti dell’amministrazione, anche se lo stesso Colombarini ha poi precisato che le formule per venirsi incontro ci sarebbero. «Anche all’inizio del nostro periodo alla Spal ci fu bisogno dei riflettori e anticipammo noi la somma che il Comune ci sta restituendo anno dopo anno all’interno della convenzione per lo stadio – le parole di Colombarini –. Se si potesse riproporre quella formula, allora potremmo anticipare senza minare la campagna acquisti. In caso contrario, se fossero a fondo perduto, dovremmo detrarli da lì». Il consigliere comunale Fornasini, sul tema delle risorse comunali, aveva presentato un’interpellanza il 3 febbraio «rimasta senza risposta. E l’assessore Modonesi il 16 febbraio dichiarava che avrebbe convocato una commissione consiliare ad hoc – continua Fornasini –, ma i suoi propositi sono rimasti lettera morta». Se ne parlerà sicuramente nelle prossime settimane, di pari passo con il nuovo incontro per lo stadio, in programma il 20 marzo. Per quella data è atteso il definitivo via libera anche da istituzioni e forze dell’ordine, nello specifico si tratta della Commissione provinciale di Vigilanza, che ha espresso nella riunione della settimana scorsa in prefettura parere positivo sia al progetto da 12mila posti in caso di serie B, che a quello da 14mila in caso di doppio salto in serie A. Il tutto comunque con un deroga, perchè in serie A il requisito minimo richiesto sono impianti da 16mila spettatori.

«LE RISORSE per lo stadio si prendano dall’assessorato alla Cultura». La ricetta per l’ammodernamento del Paolo Mazza ce l’ha il direttore Ascom Davide Urban. Critiche si, ma che siano costruttive: «L’amministrazione – prosegue Urban – deve fare il possibile in tema di stadio, indipendentemente dal fatto che la Spal rimanga in Serie B o venga promossa. E bisogna che lavori per trovare le risorse necessarie. Sono sicuro che gli assessori Modonesi (Lavori Pubblici) e Merli (Sport) sapranno sbattere i pugni sul tavolo e recuperare i fondi». Ma dove? Urban ha, come detto, la soluzione. «Alcune risorse destinate alla cultura vengano girate all’assessorato ai Lavori Pubblici per il miglioramento dello stadio». Un restyling che, sempre secondo il direttore di Ascom, gioverebbe a tutta la città e non solo a qualche migliaio di tifosi. «Un miglioramento dell’impianto porterebbe notevoli vantaggi a tutta Ferrara e, in particolar modo, a un quartiere che ha estremo bisogno di un risanamento. La Spal, tra l’altro, non è solo una squadra, ma un elemento di forza di tutta la città, conosciuta in tutto il Paese». Ma non è tutto.

Al centro della riflessione di Urban ci sono anche altri due aspetti: la posizione ed il commercio. «Come detto – conclude – serve un miglioramento dell’impianto esistente, quindi sono contrario a portare lo stadio fuori dalla città. Poi se si desidera inserire degli spazi commerciali sotto gli spalti noi siamo pronti a parlarne».