Casa ricostruita dopo il terremoto rischia l’abbattimento per l'autostrada

La storia della famiglia Bastia di Alberone, il dibattito sul tracciato della Cispadana

Franco Bastia davanti alla sua casa di Alberone (foto Franzoni)

Franco Bastia davanti alla sua casa di Alberone (foto Franzoni)

Ferrara, 3 maggio 2016 - Rischia di veder abbattere la propria casa, ricostruita dopo il terremoto del maggio 2012, per permettere il passaggio della futura autostrada Cispadana. È questa la storia del signor Franco Bastia, residente nella frazione di Alberone di Cento, nel Ferrarese.

Il 65enne, assieme alla moglie, sta attendendo il rientro nella casa ricostruita, fissato per la fine di maggio. E questo non può che rappresentare un motivo di gioia, dopo quattro anni di attesa. Ma verso il 20 aprile è arrivata la doccia fredda. “Ho contattato la società Arc che gestisce la realizzazione della linea autostradale Reggiolo-Rolo/ Ferrara (la Cispadana) e parlando con l’ingegner Ranuzzi mi è stato confermato che, essendo stato modificato il tracciato primario dell’autostrada, dovranno abbattere la quarta casa di via Colombarina Imperiale. La mia, ricostruita con il contributo del terremoto (oltre 500mila euro stanziati dalla Regione, ndr.)”. Bastia si chiede e tale passaggio è obbligatorio “e se è giusto che due persone anziane di 65 anni debbano subire per la seconda volta, oltre al terremoto, un disagio del genere. Tenendo conto che la famosa autostrada Cispadana passerà proprio a 100/150 metri dal centro di Alberone. Oltre al mio disagio, vengono buttati via soldi dei contribuenti due volte: la prima per costruire e la seconda per demolire nuovamente per poi tornare a ricostruire. Bastava che il Comune di Cento avesse delocalizzato ai tempi della ricostruzione”.

La storia di Bastia è la stessa di tante altre famiglie alberonesi, che rischiano di veder cancellare non solo la loro abitazione, ma anche il loro paese.

Il motivo? Un vincolo della Ministero dei beni paesaggistici sui terreni dell’ente millenario della Partecipanza Agraria di Cento che ha fatto propendere il Governo per un tracciato a ridosso del centro abitato e non la soluzione che sembrava più ovvia: ossìa la variante tra i paesi di Alberone e XII Morelli, decisamente meno impattante.

Il sindaco di Cento, Piero Lodi, sta lavorando per un ricorso al Tar contro il vincolo sui terreni della Partecipanza (adottato, ma mai approvato) e salvare così la frazione contro un progetto che ne metterebbe a repentaglio l’esistenza.

Della questione si sta interessando sia la Lega Nord che il Movimento 5 stelle regionali, oltre alla stessa Regione guidata dal presidente Stefano Bonaccini, per cercare di sventare la minaccia della scomparsa del paese di Alberone. Il 5 maggio, intanto, la cittadinanza si riunirà in via Colombarina Imperiale per manifestare il proprio ‘no’ alla variante e dare un segnale al Governo. Presenzierà anche il primo cittadino con la fascia tricolore.