Willy, la riapertura del caso ridà speranza. «Ora la verità su altri cold case»

Ha riscosso grande successo la serata di Comacchio per la presentazione del libro ‘Storia di Willy e di Valeriano Forzati’. L’annununcio di Minerva: «Al lavoro per altri misteri ferraresi». Il sindaco: «Arrivare alla verità è troppo importante»

Un momento della serata alla Loggia del grano al Bar Ragno con gli autori e i relatori (foto BP)

Un momento della serata alla Loggia del grano al Bar Ragno con gli autori e i relatori (foto BP)

Ferrara, 29 agosto 2015 - Verità e giustizia, due temi che sostengono i casi di omicidi irrisolti, così lontani nel tempo ma sempre vivi nella memoria di chi ha perduto un figlio, un fratello, un amico. È il filo conduttore della collana Profili Criminali della casa editrice Minerva, che si occuperà – questo l’annuncio arrivato l’altra sera del nuovo progetto editoriale – di ricostruire alcuni cold case ferraresi sui quali è caduto il silenzio. C’è bisogno di fare luce, di restituire pace a chi è rimasto e a chi è stato assassinato. Come è successo con il giallo - inchiesta Storia di Willy e di Valeriano Forzati presunto colpevole di Nicola Bianchi e Giacomo Battara (ed. Minerva), presentato giovedì sera al Bar Ragno di Comacchio nell’affascinante Loggia del grano davanti ad una settantina di persone. Sono stati un giornalista e un avvocato, Nicola e Simone Bianchi, uno scrittore Giacomo Battara, un criminologo Francesco Altan, un investigatore Davide Tuzzi e Luca Branchi, fratello della vittima, con la loro indagine privata a riaccendere l’attenzione sull’omicidio di Willy, 18 anni appena, trucidato in una rabbiosa mattanza di colpi sferrati con la bocca di una pistola da macello e abbandonato nudo sull’argine del Po a Goro. Unico indizio il suo portafoglio. Le rivelazioni di un prete, il parroco don Tiziano Bruscagin – dall’aprile scorso indagato per false informazioni al pm –, hanno rappresentato la chiave di volta per riaprire il caso. Un esito per nulla scontato, ma cercato grazie al sostegno del Resto del Carlino di Ferrara, che ha dato risalto agli sviluppi della vicenda facendola rimbalzare sui media nazionali. E così 27 anni dopo la morte di Willy, la possibilità di trovare i colpevoli, almeno quelli ancora in vita, appare meno remota. Verità storica e nuove indagini per il diciottenne, vittima dei suoi assassini e del silenzio che li ha protetti nel tentativo di coprire la vergogna di un risaputo giro omosessuale nel quale Willy era coinvolto, ma che nulla aveva da spartire con il killer Valeriano Forzati, il «colonnello», e il suo distorto codice d’onore malavitoso. Nel corso della serata, il sindaco Marco Fabbri ha ricordato l’importanza di stabilire la verità e riaccendere l’attenzione anche sul delitto dello studente di medicina Nicola Bonetti, 22 anni, ucciso 35 anni fa da una rivoltellata mentre con la sua ragazza si era appartato tra le dune del Lido di Spina.

di Monica Forti