Figli di coppie gay separate, è caos. "Avranno sempre un solo genitore"

Nel giugno di due anni fa Francesca Vecchioni, figlia del cantante Roberto, presenta assieme alla compagna Alessandra Brogno le due gemelline avute attraverso la fecondazione eterologa in Olanda. Ora le sorelline, Nina e Cloe, hanno due anni e mezzo. In questi giorni la relazione sentimentale tra le donne è finita, ma l’amore per le piccole no. E per la legge italiana l’unica madre riconosciuta è Francesca, che ha partorito le figlie. Mentre l’ex compagna Alessandra dal punto di vista legale non ha nessun diritto. «Purtroppo — si sfoga Francesca — i diritti delle nostre figlie e i nostri, come doveri che abbiamo verso di loro, ce li dobbiamo garantire da soli». Unioni civili, la senatrice Monica Cirinnà relatrice della riforma di Silvia Mastrantonio

Francesca Vecchioni con papà Roberto e Alessandra Brogno (Fotogramma)

Francesca Vecchioni con papà Roberto e Alessandra Brogno (Fotogramma)

Roma, 1 agosto 2014 - PER NINA e Cloe l’unica mamma resterà sempre e solo Francesca Vecchioni, almeno davanti alla legge. La figlia del cantautore ha denunciato l’anomala situazione della propria famiglia formata da lei, Francesca, dalla compagna Alessandra dalla quale ora si è separata e dalle bimbe, di due anni e mezzo, Nina e Cloe, appunto. Le piccole sanno che Alessandra è l’altro genitore ma la legge non lo potrà riconoscere neanche se passerà, così com’è, il testo unico Cirinnà sulle unioni civili. Perché, seppure il ddl preveda la possibilità di adozioni speciali, nessuna normativa ha valore retroattivo. La senatrice Monica Cirinnà (Pd) è relatrice del testo — ora al Senato — contestato, in primo luogo da Ncd che del Pd è alleato nel governo.  Nessuna possibilità per riconoscere ad Alessandra il ruolo di secondo genitore? «No. Non c’è modo di risolvere il problema se non con un accordo di civiltà tra le persone. Perché si tratta di una situazione antecedente alla legge su cui lavoriamo». Il testo unificato prevede le adozioni speciali. Di che cosa si tratta? «Significa che il partner può adottare il figlio del suo compagno/compagna. Per esempio nel caso della Vecchioni, Alessandra avrebbe potuto adottare le bambine dopo l’unione civile». Ma dovrebbero prima registrarsi una volta divenuta operativa la legge. E sembra che ci siano molte resistenze visto che l’altro giorno prima la Saltamartini (Ndc) e poi il ministro Lupi hanno definito il testo irricevibile «Ci sono accuse assurde. Come gli attacchi sulla reversibilità della pensione che — dicono — potrebbe danneggiare le coppie eterosessuali sposate. Un’assurdità. Le due donne o i due uomini che formano una coppia stanno già versando il dovuto all’Inps e lo fanno nella consapevolezza di non poterne godere. Inoltre poiché per l’Inps la reversibilità scatta dopo dieci anni di matrimonio, il problema si dovrebbe porre dieci anni dopo l’approvazione della legge. E chi può dire quali saranno allora le condizioni economiche dell’Istituto?». La registrazione delle unioni civili parifica la coppia omo con quella etero in tutto? «Quasi. Il testo è strutturato sul modello tedesco e prevede, in più rispetto agli sposati, la possibilità di scegliere il cognome. Per il resto analoghi diritti e doveri». Ncd afferma che si tratta di un testo anticostituzionale. «Ma la Costituzione non specifica che la coppia debba essere formata da un uomo e una donna. Il diritto naturale non è quello che discende da Adamo ed Eva, ma quello che è capace di adeguarsi ai tempi». Che tempi prevede per la discussione del testo? «Vorrei che fosse approvato entro il semestre europeo di presidenza italiana». Aziende, banche. Molti privati sono andati oltre e prevedono per le coppie omo, benefici come il congedo matrimoniale, che per la legge non esistono. «Questo dimostra che il Paese che è fuori dalle finestre e dalle aule parlamentari è molto più avanti di quello che pensiamo. La realtà va oltre la lentezza necessaria a fare le norme. Tutti dovrebbero rendersene conto».