Fmi, rallenta la crescita mondiale. Italia fanalino di coda: pil al ribasso, nel 2014 salirà dello +0,3%

Italia fanalino di cosa della crescita per il 2014. Il pil di Eurolandia crescerà quest'anno dell'1,1%. Il premier: "I dati miglioreranno soltanto nel 2015"

Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan (Ansa)

Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan (Ansa)

Roma, 24 luglio 2014 - Il Fondo monetario internazionale spegne le speranze di ripresa per il 2014 e rivede al ribasso le stime di crescita per l'Italia. Il pil, stima il Fmi, salirà quest'anno dello 0,3%, ovvero 0,3 punti percentuali in meno rispetto alle stime di aprile. Confermata invece l'accelerazione a +1,1% per l'anno prossimo. Il +0,3% del 2014 segue il -1,9% del 2013 e il -2,4% nel 2012. La crescita dell'Italia è la più bassa fra i paesi dell'area euro. La Germania crescerà quest'anno dell'1,9% (+0,2 punti percentuali) e nel 2015 dell'1,7% (+0,1 punti percentuali). Il pil francese si espanderà invece nel 2014 dello 0,7% (-0,3 punti percentuali) e nel 2015 dell'1,4% (-0,1 punti percentuali) rispetto alle stime precedenti. Italia fanalino di coda anche rispetto alla Spagna che crescerà dell'1,2% nel 2014 (+0,3 punti percentuali), per poi accelerare al +1,6% nel 2015 (+0,6 punti percentuali).

Restano rischi al ribasso anche sulle prospettive di crescita globali, con le tensioni geopolitiche che potrebbero portare a un aumento dei prezzi del petrolio. Il Fmi spinge allora sulle riforme strutturali, neccessarie per rafforzare la produttività e aumentare la potenziale crescita sia dei Paesi avanzati che delle economie emergenti. Il capo economista del Fmi, Oliver Blanchard, pur definendo positive le ultime misure messe in campo dalla Bce spiega, infatti, che è ancora ''troppo presto per valutarne gli effetti e se l'inflazione resta bassa ulteriori misure dovrebbero essere considerate. La politica monetaria non può però fare tutto da sola''. Per questo il Fondo monetario  asupica che la politica monetaria resti accomodante in tutte le economie avanzate, anche se le prospettive economiche e di inflazione richiederanno una graduale normalizzazione in momenti diversi. Il Fmi specifica che la riforma del sistema finanziario dovrebbe essere completata per limitare i rischi alla stabilità finanziaria. 

RENZI: "pRIORITA' AL LAVORO" -"La nostra priorità è lavoro. Ma le statistiche, credo, inizieranno a migliorare solo dal 2015". Lo dice Matteo Renzi sostenendo che che sarà "molto difficile" arrivare alla stima dello 0,8% contenuta nel Def. Che la crescita sia 0,4 o 0,8 o 1,5% non cambia niente per la vita quotidiana delle persone".

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