Forlì, conigli malati e da abbattere, il Meta: "Sindaco sordo, lo denunciamo"

Il problema dei conigli al parco urbano riesplode dopo l’annuncio di eliminazioni per mixomatosi: associazione animalista all’attacco

I conigli al parco urbano, il problema del sovraffollamento sta crescendo (Frasca)

I conigli al parco urbano, il problema del sovraffollamento sta crescendo (Frasca)

Forlì, 7 ottobre 2017 - Riecco la mixomatosi. I conigli del parco urbano sono ancora malati. Il Comune, lo scorso luglio, aveva aperto un tavolo tecnico con diverse associazioni fra cui anche il Meta, movimento etico tutela animali e ambiente, che adesso ha deciso di denunciare il sindaco Davide Drei, facendo appello all’articolo 544 ter: quello sul maltrattamento degli animali. «Abbiamo messo a disposizione del Comune e del tavolo tecnico – spiega Valerio Vassallo, presidente nazionale del Meta – le nostre strutture. La proposta era quella di catturare i conigli e trasportarli in altri luoghi, gratuitamente. A carico dell’amministrazione non c’erano né le spese di trasporto né la manovalanza. L’unica cosa da mettere a bilancio erano le spese veterinarie».

Poi però qualcosa si è inceppato. «Ci è stato detto che dovevamo aspettare qualche mese, che finisse il periodo delle cucciolate. In poche parole dovevamo attendere l’autunno». Ma nulla è cambiato. Anzi, la situazione è peggiorata, in quanto gli animali sono di nuovo malati e c’è un piano di abbattimento, motivo della protesta adesso del Meta: «Quest’attesa è stata inutile, ed è giusto sanzionarla. Così abbiamo deciso di passare alle vie legali e denunciare il sindaco, che si è rivelato sfuggente e assenteista sul tema».

Ribatte Sara Samorì: «Gli uffici comunali si erano già attivati da tempo – conferma l’assessore con delega al benessere animale – e al tavolo di luglio c’erano diverse associazioni, dove ciascuna ha messo nel piatto le proprie idee. Successivamente ci siamo attivati, coordinandoci anche con l’Asl». Poi però qualcosa è andato storto. «Nessuno si aspettava questa seconda ondata di mixomatosi – continua la Samorì – e ci siamo ritrovati spiazzati nonostante fossimo ‘sul pezzo’. Avevamo già diverse ipotesi per i conigli: sterilizzarli, vaccinarli oppure anche trasferirli». E allora perché l’idea suggerita dal Meta, il movimento tutela aninali, non poteva funzionare? «Molto semplicemente perché esistono delle normative: non è facile trasportare animali da una regione all’altra».