Forlì, "Salviamo l'aeroporto Ridolfi". Ecco gli imprenditori coinvolti

La cordata locale pronta a costituirsi in società e a partecipare al nuovo bando

Un aereo al Ridolfi

Un aereo al Ridolfi

Forlì, 27 agosto 2017 - Dopo milleseicentosessantun giorni dall’ultimo volo (circa quattro anni e mezzo), dopo due bandi e due fallimenti, l’aeroporto Ridolfi ci riprova. È prevista per il 1° settembre la costituzione della società che parteciperà al prossimo bando per la gestione dello scalo di Forlì, atteso in autunno. Ci sono imprenditori interessati. E sono romagnoli. Nomi di peso dell’economia locale, non solo forlivese.

I protagonisti del tentativo di salvataggio – dopo circa un anno di lavoro – stanno per svelarsi: sono il ravennate Ettore Sansavini, presidente del gruppo Villa Maria; Alberto Vignatelli, presidente di Luxury Living; Giuseppe Silvestrini, ex presidente di Unieuro ma tuttora azionista di peso; Armando De Girolamo di Lotras, società pugliese che a Forlì gestisce già lo scalo merci della ferrovia. Villa Maria è diventata di recente azionista di maggioranza delle Terme di Castrocaro. Luxury Living crea design di lusso per marchi come Fendi e Trussardi, e ha showroom in tutto il mondo. Silvestrini, oltre ad aver fondato il gruppo forlivese Sgm che ha acquisito e poi portato in borsa uno storico marchio come Unieuro, ha anche portato in centro a Forlì la catena di Eataly. De Girolamo era stato socio della fallita Air Romagna, quando l’aeroporto era stato messo nelle mani dell’americano Robert Halcombe.

Con loro ci sarà un imprenditore veneto (per ora nell’ombra) e altre tre aziende del territorio: i consulenti di Orienta Partners, che hanno lavorato al piano industriale, e altre due grandi aziende come Cmc (ravennate, coop ‘rossa’ dell’edilizia) e Orogel (cesenate, numero uno delle verdure surgelate). Le ultime due dovrebbero avere piccole quote. Sono, comunque, realtà romagnole che guardano oltre i loro confini, sommano insieme miliardi di euro di fatturato e provano a rimettere Forlì sulla carta geografica degli aeroporti.

Un fondo di investimento americano sarebbe a sua volta interessato a partecipare al bando. È l’ultima chance per il Ridolfi, prima che tutte le speranze volino via. Definitivamente.