Predappio, ex casa del Fascio, la riqualificazione va a Roma

Il progetto viene presentato nella capitale. Già pronti i primi 2 milioni sui 5 necessari

Il sindaco Giorgio Frassineti davanti all'ex casa del Fascio con alcuni studiosi

Il sindaco Giorgio Frassineti davanti all'ex casa del Fascio con alcuni studiosi

Forlì, 20 ottobre 2017 - Il progetto riqualificazione dell’ex Casa del Fascio sarà presentato lunedì a Roma in una conferenza alle 11.30 nella sala dell’Associazione della stampa estera. Interverranno il sindaco Giorgio Frassineti, l’assessore regionale alla cultura Massimo Mezzetti e la presidente della Commissione cultura della Camera, Flavia Piccoli Nardelli. Presenteranno il progetto, Marcello Flores, storico e coordinatore del comitato scientifico del progetto, e Alberto De Bernardi, storico e membro dello stesso comitato, oltre che responsabile dell’Istituto Parri di Bologna. Coordinerà l’incontro Carlo Giunchi, membro anch’egli del comitato scientifico.

«Abbiamo scelto un luogo d’importanza internazionale – anticipa il sindaco Frassineti –, perché la sede prestigiosa ci può aiutare a uscire dalle polemiche di casa nostra. Il progetto, infatti, si divide in due parti: il recupero dell’immobile e la riqualificazione relativa al contenuto che vi andrà dentro». Il restauro dell’immobile (oltre 2.700 metri quadrati) costerà 5 milioni e a fine settembre è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il bando di gara per l’affidamento dell’incarico di progettazione e direzione lavori, che costerà 650mila euro e scade il 6 novembre.

Il progetto potrebbe essere pronto a primavera 2018 e a fine estate ci sarebbe il via ai lavori per 2 milioni di euro già pronti, primo intervento che consisterà in restauro conservativo, miglioramento sismico e agibilità per far spazio all’Esposizione permanente della Storia e della Memoria, studiata e progettata da studiosi di tutta Europa, coordinati dall’Istituto Parri. Un secondo stralcio di lavori di 3 milioni di euro (ancora da trovare, però), servirà per realizzare il Centro Studi di Storia del Primo Novecento Europeo e un altro milione circa di euro per gli allestimenti.

Durante il dibattito in Parlamento sul disegno di legge Fiano contro l’apologia del fascismo, riguardante anche saluti romani e la vendita di gadget in alcuni locali italiani (argomento tornato d’attualità inq uesti giorni), il comitato scientifico del progetto Ex Casa del Fascio di Predappio aveva preso una posizione netta: «Il problema va affrontato non solo sul versante repressivo, ma con un dibattito culturale e educativo, come si cercherà di fare nel Centro studi di Predappio».