Forlì, 5 novembre 2009 - Tutti assolti. La Seconda Corte d'Appello di Bologna si è pronunciato oggi sugli imputati del processo ex Eridania, finiti nei guai per i lavori di recupero di quello che fu uno dei fiori all'occhiello della città: lo storico zuccherificio. L'ex sindaco di Forlì Franco Rusticali, oggi presidente della Seaf, la società che gestisce l'aeroporto 'Ridolfi', e l'ex vice segretario generale del Comune Luigi Monti, per cui il procuratore generale Alberto Candi, il 9 ottobre scorso, aveva chiesto la condanna a un anno e otto mesi di reclusione, sono stati assolti dai reati di abuso d'ufficio, falso e violazione ambientale. Anche Valdimiro Panzavolta, oggi consigliere anziano della Fondazione Cassa dei Risparmi, e il commercialista Pier Paolo Neri, per cui il procuratore Candi aveva chiesto un anno di carcere, sono stati assolti dal reato di abuso d'ufficio.

Per questi ultimi due imputati e gli imprenditori Romolo Venturelli, Roberto e Carlo Foschi, il reato di violazione ambientale è finito in prescrizione ma per il danno fatto abbattendo alcuni muri nell'area dell'ex zuccherificio, dovranno pagare un risarcimento al Ministero per i Beni e le attività culturali, che sarà quantificato dal giudice civile di Forlì.

Sia gli avvocati delle difese, gli avvocati Giorano Anconelli, Marco Martines, Filippo Sgubbi e Giovanna Fontana, che il procuratore generale faranno ricorso in Cassazione.

La sentenza di oggi giunge a conclusione di una lunga vicenda giudiziaria iniziata nel 2002, che tenne a lungo sulla graticola il Comune di Forlì. La questione nacque da un'ordinanza urgente di messa in sicurezza dell'area ex Eridania, un'ampia zona dismessa, nei pressi del centro della città, dominata dal vecchio zuccherificio dove all'epoca trovavano rifugio molti immigrati senza casa. "Opera di archeologia industriale", sostenne la Sovrintendenza dei beni architettonici, coprendo l'area con un vincolo provvisorio.

Ma per effetto dell'ordinanza sindacale furono abbattuti due edifici secondari. Una lunga indagine in cui il pm Alessandro Mancini ipotizzò inizialmente il reato di corruzione, poi caduto, comportò il sequestro dell'area. Il processo di primo grado mandò assolto l'ex sindaco Rusticali e gli altri imputati il 17 gennaio 2007. La legge Pecorella, a quei tempi, impediva al pm di fare ricorso in caso di assoluzione degli imputati ma, una volta caduta, ci fu il ricorso in Appello. Oggi la sentenza, che sarà seguita dal ricorso in Cassazione delle difese e del procuratore generale.