Dovadola, 25 gennaio 2010 - «Per il suo lungo cammino di sofferenza, Benedetta Bianchi Porro ha vissuto un’esperienza che l’ha portata a capire la vera e autentica concezione umanistica dell’uomo. Infatti, per lei il dolore non è un fatto negativo o un assurdo, come crede gran parte della cultura di oggi, ma è qualcosa che appartiene alla vita e soprattutto qualcosa che fa capire di più noi stessi e ci aiuta ad aprirci a Dio, al Dio cristiano dell’amore».

Il cardinale Camillo Ruini, già presidente della Cei e attuale presidente del Progetto culturale della Chiesa italiana, ha definito così la giovane venerabile, ricordata ieri nella chiesa della Badia di Dovadola, stracolma di pellegrini provenienti da ogni parte d’Italia. Alla solenne concelebrazione eucaristica, presieduta dal cardinale, hanno partecipato anche numerose autorità, fra cui il prefetto Angelo Trovato, i vice sindaci di Dovadola e Forlì, Fausto Mancini e Gabriella Tronconi, due carabinieri in alta uniforme, la sorella di Benedetta Emanuela e i fratelli Gabriele e Corrado.

All’inizio della messa, il parroco di Dovadola, don Alfeo Costa, ha ringraziato il cardinale della sua presenza, «anche se il giorno successivo impegnato in missione pontificia in Brasile». Il vicario generale della diocesi, don Dino Zattini, ha chiesto a Ruini «d’inserire il messaggio di Benedetta nel Progetto culturale della Cei, che consiste nel suo accettare la volontà di Dio anche nel dolore e nel vivere la carità negli altri».

Il vicario ha espresso anche il desiderio di tutti «che la Chiesa canonizzi presto Benedetta». E’ seguito il pranzo presso il ristorante ‘Rosa Bianca’ dell’associazione Amici di Benedetta. Nata a Dovadola l’8 agosto 1936, Benedetta morì a Sirmione il 23 gennaio 1964 a soli 27 anni per un tumore che lei stessa aveva diagnosticato nel 1957 studiando medicina a Milano.

Nel 1971 è stata aperta dal vescovo di Forlì la causa di beatificazione e nel 1993 il Papa Giovanni Paolo II l’ha dichiarata venerabile, il gradino prima della beatificazione, per la quale occorre un miracolo. Dovadola ha dedicato alla sua ‘santa’ varie strutture, fra cui la Fondazione museo di opere e scritti, le scuole e l’hospice. Ieri mattina il cardinale Ruini ha sostato a Forlì in piazza Papa Giovanni Paolo II per un momento di preghiera e di ricordo del Pontefice davanti al Duomo, nella settimana in cui inizia la novena della Madonna del Fuoco. Era accompagnato da don Giovanni Amati ed era presente Alessandro Rondoni, promotore dell’intitolazione della piazza a Giovanni Paolo II.