Forlì, 8 ottobre 2011 - IN TILT nella notte. Game over, e si annerisce lo schermo. Vernice, nera (appunto) come la notte. I vandali hanno agito sull’autovelox di via Firenze, a Villa Rovere. Vandali con un’idea chiarissima in testa, che hanno pennellato con lo spray sulla macchinetta: due parolacce che indicano chiaramente «questo autovelox noi non lo vogliamo». Ma noi chi? La strada è di grande passaggio, da Forlì a Castrocaro e alla vallata del Montone. E molti si sentono spennati: a dar voce al malcontento, proprio con una lettera giovedì sera, il capogruppo della maggioranza in consiglio comunale a Castrocaro, Corrado Metri: «Altro che sicurezza, i motivi sono solo economici. E i cittadini si sentono trattati come sudditi».

ASSESSORE alla sicurezza del Comune di Castrocaro Mauro Cacciaguerra, l’autovelox di Villa Rovere sta suscitando un coro di proteste.
«Premesso che le norme sulla circolazione stradale vanno rispettate, in quel tratto fissare il limite massimo di velocità a 50 km/h è assurdo. Per rispettarlo gli automobilisti sono costretti a una guida forzata o addirittura a frenate improvvise che rischiano di innescare tamponamenti a catena. Per garantire la sicurezza nel centro abitato di Villa Rovere si poteva collocare l’autovelox prima del cimitero o comunque nel cuore della frazione. Di certo non davanti al camposanto. A vantaggio di chi? Dei morti?».
Il numero delle vittime dei flash si ingrossa ogni ora.
«Quell’autovelox è un’autentica slot machine per la Provincia di Forlì. In questi giorni i castrocaresi stanno ricevendo per posta una valanga di multe, anche due o tre nella medesima giornata dal momento che vengono recapitate ora anche le contravvenzioni che sono state date questa estate. Un automobilista sorpreso a guidare ai 61 km/h ha dovuto sborsare oltre 170 euro e si è visto sottrarre tre punti dalla patente. Non è eccessivo?».
All’origine del provvedimento ci sono motivi di sicurezza.
«Tempo fa il Comune di Forlì ha proposto all’amministrazione termale di accodarsi agli altri enti locali della Provincia favorevoli all’introduzione degli autovelox, acquistati per una cifra di poco inferiore a 500mila euro. Abbiamo declinato l’invito, chiedendo piuttosto che ci venisse devoluta parte della cifra per promuovere davvero la sicurezza sulle strade. In maniera completamente differente da quella prospettata all’ombra di Saffi ovvero senza ricorrere alle macchinette».
Pensa che il meccanismo andrebbe rivisto?
«È auspicabile. Prendiamo ad esempio quello che è successo a Forlì in via Costanzo II dove in un primo tempo si era calibrato lo scatto dell’autovelox alla velocità di 50 km/h. Verificata l’incongruità di tale limite, si è deciso di elevarlo a 70 km/h. Una scelta di buon senso».