Forlì, 26 gennaio 2012 - Il Corpo Forestale dello Stato (CFS) in una perquisizione delegata dall’Autorità Giudiziaria in Comune di Premilcuore, in una abitazione privata, ha sequestrato sostanze che possono essere state utilizzate per l’avvelenamento di un cane con un boccone avvelenato.

L’indagine era iniziata nel 2009 quando un cane di un cacciatore di Forlì, era stato avvelenato ed era morto in seguito alla ingestione di un boccone avvelenato, durante una giornata di caccia nelle montagne in prossimità di Premilcuore. Le indagini erano state iniziate e portate avanti dal Comando Stazione Forestale di Predappio e dal Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale di Forlì-Cesena. Dalle analisi di laboratorio effettuate dall’Istituto Zooprofilattico dell’ASL di Forlì era emerso che per il confezionamento del boccone avvelenato, era stato usato un pesticida per l’agricoltura non più in commercio da anni, a causa della sua pericolosità.

Durante le indagini effettuate anche con appostamenti e pedinamenti, oltre che con riscontri investigativi, erano emersi importanti elementi che facevano pensare ad una causa di vendetta contro il cacciatore che frequentava “troppo spesso” quei luoghi fuori mano ma che evidentemente dando fastidio a qualcuno della zona, così che l’Autorità Giudiziaria prontamente informata delegava al CFS una perquisizione che veniva effettuata da 8 agenti e ufficiali di polizia giudiziaria del Corpo Forestale dello Stato appartenente a varie strutture (NIPAF di Forlì-Cesena, Comando Stazione di Predappio, Comando Stazione di Premilcuore del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente del Parco Nazionale).

Durante la perquisizione venivano trovate diverse sostanze sospette, non meglio identificate, che venivano sequestrate e che verranno sottoposte ad analisi di laboratorio. Giovanni Naccarato, Comandante Provinciale del Corpo Forestale dello Stato, in proposito ha dichiarato: “Il Corpo Forestale dello Stato è intervenuto in questa indagine complessa per contrastare il triste fenomeno dei bocconi avvelenati, in cui il Corpo Forestale dello Stato ha già raggiunto ottimi risultati nel Comune di Bagno di Romagna e di Civitella di Romagna dove sono stati individuati e denunciati i responsabili.”