Forlì, 01 febbraio 2012 - Sono tante le testimonianze che stanno arrivando dal treno Intercity inghiottito dal gelo a Villa Selva. Riportiamo il racconto di Guido Rossi che ci ha fatto arrivare via mail il racconto di un pomeriggio da incubo 

Ero tra quei seicento passeggeri sul treno Bologna Taranto partito poco dopo le 13e30. Salito al volo alla stazione di Bologna con la speranza di prendere l'unico treno dato in partenza certa (seppur con 65 minuti di ritardo) lungo la linea Adriatica. Seduto tra passeggeri perfettamente consapevoli della giornata di maltempo eccezionale ma soddisfatti di essere riusciti a salire su quel treno che partiva nonostante i colpi sui finestrini di coloro rimasti a terra e gli altri treni provenienti da nord che accumulavano via via centinaia di minuti di ritardo.

Una fortuna che ben presto si e' trasformata in un incubo quando, alcuni chilometri dopo la stazione di Forlì, il treno si e' fermato all'altezza dello scalo merci di Villa Selva nel comune di Forlimpopoli.

Erano da poco passate le due e un quarto quando il capotreno ha cominciato a trasmettere messaggi tutt'altro che rassicuranti attraverso l'interfono. Salta la corrente. Il locomotore si e' bloccato, le Ferrovie stanno inviando un altro locomotore da Rimini dove verremo lasciati in attesa di soluzioni alternative (16.00), il locomotore di riserva si e' bloccato (17.30), stanno mandando la protezione civile e i vigili del fuoco con generi di conforto e coperte (18.00). Un locomotore diesel sta partendo da Bologna e ci porterà a Forlì (19.00).

Villa Selva e' in mezzo al niente, qualche passeggero ha anche provato, con coraggio, a scendere dal treno, ma si e' dovuto arrendere di fronte ad oltre sessanta centimetri di neve, un uomo della protezione civile e' stato visto avvicinarsi al treno e poi sprofondare nella neve, alcune signore anziane si preoccupavano per chi provava a scendere dal treno, non ci saranno i lupi?

Grande civiltà, un po' di ironia fra i passeggeri, il capotreno soprannominato ingenerosamente Schettino. In realtà ha provato a tenerci aggiornati in tempo reale, probabilmente lui per primo ingannato dalla Sala Operativa di Bologna.

Alle 20 cominciano i malori, qualche mal di testa, un po' di fastidio dovuto all'ambiente chiuso, una ragazza incinta comprensibilmente affaticata.

Poi finalmente alle 21 veniamo agganciati dal locomotore diesel verso la stazione di Forlì. Sembra. Comincia a fare freddo.

Voto 9 ai passeggeri, che a parte qualche comprensibile nervosismo non hanno mai esagerato nei toni. Voto 6 al personale del treno, più per solidarietà, d'altronde si sono trovati nella nostra stessa condizione. Voto 4 alle Ferrovie che si sarebbero dovute attrezzare con un piano d'emergenza. Voto 2 a Trenitalia, sono un assiduo utilizzatore dell'alta velocità, puntuale al secondo, ma e' disarmante lo stato dei materiali al di fuori delle linee principali. Una volta abbandonata l'alta velocità si precipita nell'incertezza di percorsi ed orari. Questo dovrebbe far riflettere.
Certo, un intercity faro' di tutto per non prenderlo piu'..

Guido Rossi