Forlì, 14 febbraio 2012 - TROPPO manganese nell’acqua? Dopo aver visto uscire acqua giallastra dal rubinetto, un lettore l’ha fatta analizzare: i parametri del manganese erano quasi 10 volte superiori a quelli di legge (pari a 50 microgrammi per litro). Cosa può essere successo? Il Dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl conferma di aver ricevuto alcune segnalazioni di acqua di colore giallastro dal rubinetto. «La causa è verosimilmente da attribuirsi alla presenza di manganese — dichiara l’Ausl — sostanza presente in alte concentrazioni nei pozzi di Forlì, attualmente molto utilizzati a seguito della crisi idrica. La presenza di manganese non comporta pericoli per la salute, per cui la Regione ha provveduto ad innalzarne i limiti normalmente ammessi con l’ordinanza di novembre».

UN PASSO indietro: a novembre la siccità ha comportato l’intenso utilizzo e in alcuni casi la riapertura di pozzi inattivi. L’acqua presentava parametri non in linea con quelli di legge e nell’ordinanza regionale del 22 novembre si prevede «la possibilità di valutare l’erogazione di acqua potabile contenente parametri aventi concentrazioni superiori a quanto indicato dalla normativa vigente in materia di acque destinate al consumo umano, purché il consumo di tale acqua non costituisca rischio, neppure potenziale per la salute umana».

QUALI controlli ci sono? Il dipartimento di igiene pubblica nell’ultimo rilievo inserito nel sito web ha individuato un valore basso (7 microgrammi) di manganese nell’acqua del serbatoio pensile di corso Diaz; ma era il 6 giugno 2011, prima degli attingimenti ai pozzi più vecchi, iniziati in autunno. Quanto a Hera, che pure compie controlli periodici, nel proprio sito non riporta il parametro del manganese. Questo metallo può essere nocivo per la salute? «E’ un oligoelemento, in piccole concentrazioni non risulta sia tossico o cancerogeno — dice l’oncologa Patrizia Gentilini, dell’associazione Medici per l’Ambiente — . Tuttavia sarebbe opportuno verificarne la quantità e se nella stessa acqua sono presenti altri elementi. I più nocivi, da noi, sono l’atrazina e il glifosato, residui dei pesticidi usati in agricoltura».