Forlì, 14 marzo 2012 - L’INTERA comunità di Santa Sofia ha salutato ieri con un grande abbraccio Luca Verdi, il giovane carabiniere che si è tolto la vita venerdì scorso nella caserma di via San Martino. Circa mille persone hanno voluto rendere l’estremo omaggio a Verdi per dimostrare la vicinanza di un intero paese alla moglie Elena e a tutta la famiglia Marianini, ma anche ai famigliari e ai parenti diretti di Verdi venuti in gran numero dall’Umbria. Persone di tutte le età hanno voluto riaffermare anche la vicinanza all’Arma dei carabinieri colpita da una tragedia inspiegabile.

IL FERETRO era arrivato alle 10,30 Santa Sofia da Cesena e subito decine di persone erano accorse nella chiesa di Santa Lucia per porgere un ultimo saluto a Verdi. Poi è stato un crescendo e lentamente centinaia di persone, un’ora prima dell’inizio della cerimonia religiosa, si sono dirette in chiesa e nella piazzetta antistante. I commercianti hanno lasciato spontaneamente le saracinesche abbassate in segno di rispetto e di partecipazione al dolore. Un silenzio surreale, poche frasi bisbigliate e tutte per ricordare Luca: «Persona sensibile, gentile, disponibile che aveva un sorriso per tutti». Nessun riferimento ai particolari veri o presunti di un dramma umano insondabile misterioso.
POI piano piano l’arrivo delle delegazioni con l’Arma dei carabinieri rappresentata ai massimi livelli: il generale della legione dell’Emilia Romagna Vittorio Tomasone, il colonello della provincia di Forlì-Cesena Adriano Vernole, il capitano di Meldola Gennaro Flauret e tutti i comandanti delle stazioni dell’intero territorio provinciale.

UNA MOLTITUDINE di uniformi e berretti neri a cui si sono aggiunti quelli del Corpo forestale dello Stato, della Polizia provinciale, della Polizia locale insieme alle delegazioni del Soccorso alpino. E ancora le penne nere del Gruppo Alpini Alto Bidente, i Vigili del fuoco, le tute rosse della Croce Rossa e dell’Avis di Santa Sofia perché Luca, spiegano «era anche un nostro donatore». Ma nella marea di volti c’erano anche quelli dell’Associazione carabinieri in congedo, delle Pro loco di Corniolo e Santa Sofia e soprattutto tante maestre di Civitella e Santa Sofia per stare vicine alle colleghe Elena e Marina. La messa è stata officiata da don Giordano Milanesi insieme ai confratelli della Valle del Bidente e di fronte a centinaia di persone che avevano stipato all’inverosimile la grande navata di Santa Lucia.

PRESENTE pure l’amministrazione comunale con il gonfalone e il sindaco Flavio Foietta che, con la fascia tricolore, è intervenuto durante la funzione e subito dopo l’intervento del generale Tomasone che ha tratteggiato il profilo umano, professionale e civile di Luca Verdi. Un lungo applauso, l’unico, ha salutato le parole del generale. Al termine della funzione religiosa si è formato il corteo, tra due ali di cittadini commossi, con il feretro portato a spalla inizialmente dai carabinieri ed infine la lunga teoria di persone ha raggiunto il cimitero di via Nefetti dove Luca Verdi è stato sepolto.

di Oscar Bandini