Forlì, 15 marzo 2012 - Un carabiniere di 42 anni s'è sparato con la propria pistola d'ordinanza oggi alle 13.30 all'interno della caserma del comando provinciale di Forlì, in pieno centro storico. Il militare, soccorso da alcuni colleghi, è morto poco dopo. Inutile il tentativo di salvarlo da parte di medici e infermieri del 118. Trasportato in ospedale, colto da un malore, un sottufficiale che aveva cercato di rianimare il collega, del quale non sono state fornite le generalità. Di lui si sa soltanto che era nativo di Cosenza, era in servizio a Forlì da un paio d'anni, conviveva e aveva un bimbo di un anno e mezzo. Da poco aveva comprato casa.

Angoscia e sconcerto in caserma ma anche tra i cittadini. Il colpo di pistola è stato chiaramente sentito da alcuni passanti. Fuori, nel centralissimo corso Mazzini, s'è immediatamente formato un capannello di gente.
Si tratta del secondo caso di suicidio di un carabiniere che si consuma all'interno del comando provinciale di Forlì. Venerdì scorso, 9 marzo, Luca Verdi, 44 anni, s'era sparato un colpo alla tempia all'interno della caserma di Santa Sofia, nell'Appennino forlivese. Il sottufficiale era stato quindi trasportato in elicottero all'ospedale di Cesena, dov'è poi spirato nella notte tra sabato e domenica scorsi. I suoi organi sono stati donati. Verdi, nato ad Ancona, vissuto a Foligno, era a Santa Sofia da 15 anni. Era sposato con una maestra elementare del luogo e aveva una figlia di 4 anni. I funerali di Luca Verdi si sono tenuti ieri, dopo che era stata disposta l'autopsia da parte del sostituto procuratore della Repubblica di Forlì Filippo Santangelo.

Maurizio Burnacci