Predappio (Forlì Cesena), 26 marzo 2012 - GIUSEPPE Nicolucci, per tutti Pino, il grande vecchio dell’enologia romagnola, è morto all’età di 71 anni sabato alle 20.30 presso l’Irst di Meldola. I suoi funerali si svolgeranno domani alle 9.30 presso la camera mortuaria dell’ospedale Pierantoni di Forlì, «con una semplice funzione religiosa», secondo la sua espressa volontà. Poi la salma sarà portata nel cimitero di Predappio Alta per la tumulazione nella tomba di famiglia. Pino lascia i figli Alessandro e Davide, il fratello William (insegnante che abita a Forlì) e la compagna Koleva.

IL FRATELLO maggiore di Pino, il saxofonista Ivano, morto anni fa, era noto per aver fondato e diretto per tanti anni l’orchestra ‘La Vera Romagna’. La grandezza e la fama di Pino Nicolucci, in Romagna e non solo, è legata al vino di Predappio e in particolare al Sangiovese, di cui è stato il re e il grande valorizzatore. Dopo aver lavorato per alcuni decenni come impiegato delle Poste, prima in Polesine e poi a Tontola e Predappio Alta, Pino — dall’inizio degli anni ’70 — si è dedicato alla coltivazione delle vigne di famiglia e alla produzione del Sangiovese grosso di Predappio, ereditando la passione e l’azienda dal padre Amedeo.

Pino capì 40 anni fa che il Sangiovese di Predappio doveva fare un salto di qualità: passare da una produzione per le osterie del luogo, della valle del Rabbi e di Forlì, alle migliori enoteche del mondo. Iniziò così a imbottigliare il Sangiovese delle sue vigne, diradando le uve in vigna per puntare alla qualità più che alla quantità e studiando nello stesso tempo la storia del Sangiovese di Predappio, che lo portò a scoprire le origini romane e medievali del prezioso ‘Sangue di Giove’ (da cui il nome).

Unendo qualità, storia, cultura, territorio e passione era arrivato a conquistare alcune delle migliori enoteche mondiali, in particolare di Tokio, Toronto e della California, con 80mila bottiglie, fra cui il fiore all’occhiello della sua cantina, il ‘Sangiovese di Predappio Vigna del Generale’, il vino conosciuto in tutta Italia e all’estero, grazie ai 3 bicchieri della guida Gambero Rosso e i 5 grappoli della guida Duemila Vini dell’Ais (Associazione italiana sommelier). A Predappio, Nicolucci ha ricoperto anche vari incarichi a livello sociale, economico e turistico: presidente della casa di riposo Piccinini di Predappio Alta, fondatore e presidente dell’Associazione per la promozione del Sangiovese di Predappio e territori limitrofi, presidente della Pro Loco di Predappio Alta. Per 15 anni aveva gestito l’agriturismo Pian dei Goti con la famiglia, fino alla morte della moglie.

di Quinto Cappelli