Forlì, 7 aprile 2012 - SPARISCE il cordolo e la pista ciclabile di corso Garibaldi potrà essere percorsa nelle due direzioni. Dopo mesi di studi, progetti e polemiche, l’ultima barriera è stata abbattuta dalla direzione generale per la sicurezza stradale, in sostanza dallo stesso ministero delle infrastrutture. Sì al doppio senso di marcia per le biciclette purché la strada sia larga almeno 4,25 metri, non sia percorsa da traffico pesante e abbia zone con limite dei 30 all’ora. Tutte caratteristiche soddisfatte da corso Garibaldi. E’ stata insomma accolta la proposta che la Fiab (la Federazione amici della bicicletta) aveva fatto, sulla base di percorsi già tracciati in altre città d’Europa.
 

IL PROGETTO non è ancora definitivo, precisano in Comune; sarà discusso entro fine mese nel corso di un’assemblea pubblica, alla presenza dei cittadini interessati. «Nei giorni scorsi sapevamo già di poterla realizzare in virtù di una deroga che ci era stata concessa, ma ora il ministero ha fatto un passo in più. In linea di massima la pista ciclabile sarà individuata sia da segnaletica orizzontale, con una striscia per terra, che verticale, con i cartelli — dice il vice sindaco Giancarlo Biserna — . Bisognerà intervenire sui marciapiedi con delle rifilature, ma alla fine il costo dell’operazione sarà almeno dimezzato rispetto ai 200 mila euro di spesa iniziale. Il cordolo infatti comportava un costo notevole. La pista di corso Garibaldi si collegherà a quella di via del Portonaccio, già in fase di completamento, quindi a viale Italia». Il percorso riservato alle bici sarà largo circa 1 metro e mezzo, sul lato opporto a quello della questura e porterà all’eliminazione di alcuni posti auto; può darsi che la nuova soluzione ne debba sopprimere ancora meno dei 9 previsti.
 

I DETTAGLI tecnici ancora non sono a punto e comunque verranno presentati nel corso dell’incontro pubblico, la cui data sarà fissata subito dopo Pasqua. I tempi di costruzione, se tutto filerà liscio, potrebbero essere abbastanza brevi. «I lavori possono cominciare a maggio, per poi concludere la pista in estate», aggiunge Biserna. Si supera così l’ostacolo che aveva creato addirittura un caso: la presenza del cordolo era avversato da varie parti. Fra l’altro non erano chiare le responsabilità in caso di incidente stradale.
 

La soluzione accettata dal ministero non risolve tuttavia l’intera questione. Nel corso delle assemblee già svolte sul tema, sono stati avanzati dubbi e critiche da parte soprattutto di residenti (tramite il comitato di quartiere Schiavonia) e di commercianti della zona. La strada da sempre è percorsa dai ciclisti forlivesi contromano (in direzione viale Bologna) e anche se pare che di incidenti se ne siano verificati pochi, era evidente che c’era un problema di sicurezza. Restano comunque da risolvere alcuni problemi pratici, soprattutto nei punti in cui la carreggiata è più stretta.