Forlì, 21 settembre 2012 - “In mancanza dei fondi comunitari, chiediamo che sia il governo italiano a farsi carico del rimborso delle risorse gia’ anticipate dalle nostre amministrazioni per i danni prodotti dall’emergenza neve. Senza questa copertura non saremo piu’ in grado di intervenire in alcun modo, ne’ per completare i tanti interventi iniziati, ne’ tanto meno per prevenire nuove emergenze”.

È questa la richiesta avanzata dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, insieme con i presidenti della Provincia di Forli-Cesena e di Rimini, Massimo Bulbi e Stefano Vitali, in una lettera inviata al ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri. Dopo il no ormai certo della Commissione Ue ai contributi per l’emergenza sulla neve caduta in febbraio richiesti da ben 11 Regioni italiane, governatore e presidenti di Provincia passano la palla al governo.
 

“Chi come noi- si legge nella missiva- ha agito con scrupolosita’ e seguendo nel dettaglio le direttive comunitarie si trova oggi non solo senza parole, ma anche senza piu’ risorse. Da soli siamo riusciti ad uscire dall’emergenza, senza i fondi attesi dalla Commissione europea non siamo pero’ piu’ in grado di continuare”. In particolare, “le province di Forli’-Cesena e di Rimini sono state tra le piu’ colpite dall’emergenza neve, che ha comportato danni ingenti non solo di tipo infrastrutturale, ma anche per quanto concerne il blocco della produzione di tante piccole e medie imprese”. 

Inoltre, proseguono Errani, Bulbi e Vitali, “le imprese, l’agricoltura, la zootecnica, i singoli privati, ma anche gli stessi edifici pubblici (ospedali e scuole su tutti) hanno subito danni per centinaia di milioni di euro, durante quei drammatici 18 giorni invernali che hanno tenuto un’intera porzione della nostra regione in isolamento dal resto del paese. Danni veri, problemi tremendamente reali, migliaia di euro spesi e documentati per pagare i primi interventi di soccorso”.

Tra le “risorse anticipate con grande difficolta’ e sacrificio”, proseguono i tre amministratori, ci sono stati “70 milioni di euro spesi dagli enti locali dell’Emilia-Romagna negli interventi di soccorso; almeno altri 20 milioni di euro sarebbero necessari per intervenire sugli assi viari e sugli edifici pubblici ammalorati. C’e’ poi l’indotto di questa calamita’: ancora oggi, a mesi di distanza, centinaia di imprese faticano a risollevarsi, costretti a fare i conti con l’incertezza dei risarcimenti e di converso la certezza della fiscalita’ che non si e’ fermata”.