Forlì, 9 dicembre 2012 -  «DOV’È la caserma più vicina? Voglio consegnarmi. Ho appena ucciso la mia fidanzata». Dopo queste parole, è calato il silenzio sulle labbra di Vincenzo Manduca, il 27enne di Santa Sofia che ha ucciso e subito confessato la morte di Lisa Puzzoli, 22 anni. Nell’interrogatorio dei carabinieri di Udine (il delitto è avvenuto a Villaorba, frazione di Basiliano) Vincenzo si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ha saputo solo dai militari della morte di Lisa. E intanto l’accusa è stata formalizzata: omicidio volontario, con le aggravanti della premeditazione e di aver colpito una vittima di stalking. Stando agli investigatori friulani, su Manduca pendeva ancora infatti un’accusa di questo tipo, formalizzata proprio da Lisa, la ragazza con cui aveva abitato brevemente anche nel Forlivese e da cui aveva avuto una bimba.

SECONDO fonti vicine alla procura di Udine, Vincenzo avrebbe comprato il coltello proprio venerdì mattina, a Forlì. E per questo si tratterebbe di un gesto premeditato. Ma perché lo ha fatto? Mentre Vincenzo resta chiuso in se stesso — domani sarà interrogato nel corso dell’udienza di convalida; lo stesso giorno si tiene l’autopsia della vittima — pare che fosse recente una decisione del tribunale che gli consentiva di vedere solo per brevi lassi di tempo la bambina, alla quale (dice chi lo conosceva) voleva bene.

Potrebbe essere questo il motivo che ha fatto esplodere la violenza venerdì all’imbrunire. Secondo le prime ricostruzioni, Vincenzo avrebbe colpito la sua vittima con nove coltellate. La prima all’addome. Le ultime due alle spalle, quando Lisa si era girata per tornare in casa, e intimare al fratello di scappare con la bimba. L’ultimo pensiero della mamma è stato per la piccola. Vincenzo però se ne è andato. Ha chiamato i carabinieri, che lo hanno raggiunto nella piazzetta di Villaorba, poco lontano da lì. I familiari hanno lasciato Santa Sofia per raggiungerlo a Udine.