Forlì, 18 gennaio 2013 - SI DISPERA. Dice che non l’ha visto. Che di colpo se l’è ritrovato davanti. «Ho cercato di evitarlo, di sterzare a sinistra, ma non ce l’ho fatta... era troppo vicino. Ha attraversato la strada all’improvviso...» (queste le dichiarazioni verbalizzate dalla Municipale). Cinquantaquattro anni, l’uomo — sotto choc — col suo furgone ha appena travolto un bambino di 11 anni che stava andando a scuola in bici (il ragazzino fa la prima media alla Palmezzano). Sono le sette e mezzo di ieri mattina. Il piccolo è sull’ambulanza, ferma in via Dragoni, all’incrocio con via Figline.


Quello il punto dell’impatto. L’origine del dramma. Che tocca Forlì esattamente quattro anni dopo la tragedia di Alice Valenti, anche lei 11 anni, travolta e uccisa al Ronco, in viale Roma, il 13 gennaio 2009, mentre andava a scuola (anche lei alla Palmezzano). Stavolta la fortuna ci mette uno scudo. Il piccolo — nato il 29 gennaio 2002 — è condizioni giudicate «molto gravi» dai medici dell’ospedale ‘Bufalini’ di Cesena; ma sempre secondo i sanitari cesenati non sarebbe in pericolo di vita. Verrà tenuto sotto osservazione costantemente per almeno 48 ore; nell’impatto contro il parabrezza del furgone il bambino ha riportato un forte trauma cranico.


LA prima chiamata d’allarme arriva alla centrale del 118 alle 7.25 esatte. Il piccolo è a terra, di fianco allo zainetto coi libri, a un paio di metri dal furgone — un Mercedes Vito — che l’ha appena travolto (sia il furgone sia il bambino andavano in direzione Forlì). Il conducente scende dal mezzo, corre verso il piccolo. Cerca di soccorrerlo. Il ragazzo è incosciente. Qualche minuto dopo arrivano sul posto le ambulanze del 118. Che caricano il ferito sull’ambulanza, per le prime cure.


Le condizioni del bambino sono gravi. Ancora qualche minuto e l’ambulanza corre verso l’ospedale di Cesena. Un paio di minuti dopo arrivano alcuni familiari del piccolo. I rilievi di legge sono affidati agli agenti della Municipale (che hanno messo a verbale anche le dichiarazioni di un teste, che confermerebbero la versione del conducente del mezzo: il ragazzo è stato travolto mentre attraversava la strada in bici; forse per imboccare il parco di Via Dragoni, come scorciatoia per la scuola). Di nazionalità albanese, l’undicenne vive con la mamma e tre fratelli in via Carlo Brighi, vicino all’epicentro del dramma.