Forlì, 25 marzo 2013 - Nessuna offerta per la gestione dell'aeroporto Ridolfi di Forlì: il bando è scaduto alle 13 di oggi, e la gara è andata deserta. Lo comunica il liquidatore di Seaf, Riccardo Roveroni: "Enac mi informa che non è stata presentata, nel termine previsto del 25 marzo, alcuna domanda di partecipazione al bando di gara per la concessione della gestione totale dell’Aeroporto L. Ridolfi di Forlì. Si spegne oggi un riflettore che, con tanti sforzi e con l’impegno di moltissime persone, che ringrazio, è stato tenuto puntato, per oltre sei mesi, sull’Aeroporto, per attrarre alla struttura gestori aeroportuali, investitori ed imprenditori, internazionali e nazionali.

Con Enac, che pure devo ringraziare per l’impegno e l’attenzione prestati, a mezzo di tutte le sue strutture (Roma, Bologna e Venezia), stiamo costruendo, in queste ore, l’assetto operativo più idoneo per il mantenimento della certificazione aeroportuale, in una fase della vita dell’Aeroporto in cui saranno possibili voli privati e delle scuole di volo e voli commerciali non programmati.

 

Roveroni non vuole scrivere la parola fine: "La storia dell’Aeroporto di Forlì non è dunque conclusa. L’operatività dell’Aeroporto sarà quella minima, funzionale tuttavia a mantenere attivo il gruppo di lavoratori specializzati, così che, insieme alla struttura aeroportuale, possa sopravvivere a Seaf e costituire il punto di partenza di qualsiasi iniziativa imprenditoriale ed utilizzo del sito, che Enac si trovasse, nelle prossime settimane, a dovere concretamente valutare".

 

Con il recentissimo trasloco di Wizz Air al Marconi di Bologna, a Forli’ non ci sono piu’ voli "scheduled” (programmati): resteranno attivi i lavoratori specializzati nella scuola di volo mentre per gli altri (un centinaio) si continua con la cassa integrazione concordata con la Regione.

Dunque, dopo mesi di voci e di contatti con possibili acquirenti cinesi e russi oltre a qualche imprenditore locale, il Ridolfi (nato nel ‘36 per volere del Duce, ndr) chiude in picchiata. Dal 2004 alla fine del 2010, l’anno in cui l’ultima crisi si e’ aggravata, come documentato nelle aule consiliari Seaf e’ costata almeno 40 milioni di euro alle casse pubbliche.
 

Il sindaco Roberto Balzani, di recente al programma “Presa Diretta”, ha calcolato pari a 18 milioni l’esborso della sola amministrazione comunale e ha rimesso nel mirino i famigerati contributi di co-marketing e di acquisto in blocco dei biglietti delle compagnie low-cost (un tema all’attenzione anche della procura della Repubblica che sta indagando sulle vecchie gestioni della societa’ proprio fino al 2010).

Serviranno nuovi fondi pubblici anche nella futura limitata attivita’? Nel budget 2013 della holding Livia Tellus, organo di riferimento dell’azionista di maggioranza Comune, non e’ previsto nulla e nessun tecnico e’ stato allertato.

Se ne discutera’ domani in Consiglio comunale, Balzani dovra’ rispondere ad un question time a tema del capogruppo Pdl Alessandro Rondoni.