Forlì, 3 luglio 2013 - Per il momento lo sciopero dei lavoratori della Dometic di Forlì è in stand by, in attesa dell’atteso vertice tra le parti, ma la lotta non si ferma. Ieri è stato infatti battezzato venerdì 5 luglio, cioè dopodomani, come giorno per l’incontro tra la delegazione aziendale, le istituzioni e i sindacati, che dalle 15 discuteranno sul destino della Dometic, azienda che produce elettrodomestici per i camper e che la proprietà svedese vuol decentrare in Cina.

In attesa dunque di conoscere l’esito delle trattative, la giornata di sciopero con manifestazione proclamata da Fim, Fiom e Uilm e prevista per domani, “viene sospesa”, e solo dopo l’esito dell’incontro “verranno organizzate eventuali iniziative”.

Ma i lavoratori non staranno con le mani in mano e hanno già fissato un presidio davanti alla sede della Provincia di Forlì, in piazza Morgagni, in contemporanea con il vertice tra le parti. In questo modo si consentirà ai lavoratori “di seguire in diretta la trattativa” che potranno “far sentire la loro voce e la loro determinazione” spiegano i sindacati in una nota.

Nei giorni scorsi il management aveva confermato la decisione di “cessare la produzione in Italia, chiudendo anche tutte le sedi al di fuori di quella forlivese di via Virgilio” per trasferirsi in Cina, “senza motivi validi di alcun tipo” denunciano i sindacati. Al summit, per la Dometic Italy ci saranno l’avvocato Carlo Martinelli e Marco Grimandi, mentre da parte istituzionale ci saranno gli assessori di Comune e Provincia di Forlì, Maria Maltoni e Denis Merloni, insieme ai rappresentanti sindacali.

Fonte Dire