Crac Sapro, tutti gli indagati Anche tre ex assessori

Forlì, 20 agosto 2013 - SONOcomplessivamente 27 le persone alle quali è stato notificato dalla procura del tribunale di Forlì l'avviso di conclusione delle indagini preliminari sul crac Sapro, firmato dal procuratore capo Sergio Sottani e dal sostituto Filippo Santangelo. Tra gli indagati figurano il commercialista forlivese Pierpaolo Neri (revisore dei conti dall'aprile del 1998 al luglio 2001), Angelo Caselli (nel consiglio di amministrazione di Sapro nel periodo 1998-2001), William Casanova (nel cda societario da marzo del 2000 a luglio 2001) , Alessandro Alberani (imprenditore di Forlì), Luigi Barilari (ex vicepresidente di Sapro), Leonardo Belli (ex assessore di Cesena), Gabriele Borghetti (componente del cda della società e consigliere provinciale del Pd), Ilde Buratti, Giorgio Contarini (revisori), Giuseppe Corzani, Vittorio Croci (imprenditore di Bertinoro ed ex presidente di Sapro), Giuseppe Errani, Franco Farabegoli, Elvio Galassi (ex assessore comunale a Forlì), Lorenzo Gasperoni (ex assessore cesenate), Alberto Guardigli (revisore), Bruno Lama (ex direttore generale), Daniele Mambelli (ex presidente), Dino Ragazzini (imprenditore), Valter Rusticali (Agci - Associazione generale cooperative italiane), Nazario Venzi (cda), Ubaldo Versari (Cna), Romeo Zanzani (revisore), Silvia Romboli (revisore del Comune di Cesena), Silvano Tumidei, Widmer Spadoni e Giorgio Paradisi (ai vertici della Querzoli). Werter Cornieti, ex arbitro di calcio di serie A, era indagato ma è deceduto a causa di un infarto nell'ottobre 2012 (la sua posizione verrà logicamente archiviata). Gli indagati dovranno rispondere, a vario titolo, dei reati di bancarotta fraudolenta, bancarotta semplice, false comunicazioni sociali e ricorso abusivo al credito. Sapro venne creata nel 1995 dagli enti pubblici (soci di maggioranza i Comuni di Forlì e Cesena con il 33% delle quote) e dichiarata poi fallita, su richiesta della procura, alla fine del 2010. Al momento del fallimento Sapro aveva un debito complessivo di 110 milioni di euro (85 milioni di sola esposizione bancaria).