Forlì, 18 novembre 2013 - Aiutare la scuola delle dorotee. La mobilitazione è partita sabato, con una serata organizzata dall’Accademia della cucina (con l’aiuto dell’alberghiero di Forlimpopoli), che ha ospitato quasi cento persone nella sala di palazzo Morattini Monsignani in cui pranzò Giovanni Paolo II nel 1986. La scuola cattolica, gestita dalle suore dorotee, cerca fondi. Sono 240 i bambini dalla materna alle medie iscritti a questo anno scolastico.

Da una parte, la crisi colpisce le famiglie: molte non faticano a pagare la retta. Dall’altra, la crisi è quella delle vocazioni: "Quando arrivai a Forlì nel 2006 — ha ricordato il vescovo mons. Lino Pizzi le religiose erano 22 e ora sono rimaste solo sei". Da due anni non ci sono suore insegnanti alle elementari, e sono cresciute le spese per il personale. Oltre che per il mantenimento dello storico edificio in via dei Mille, occupato dall’ordine fin da metà Ottocento. La speranza è raccogliere trentamila euro.

L’altra sera qualche migliaio è entrato nelle casse della storica scuola, che qualche anno fa aveva subìto un duro colpo dovendo rinunciare alle medie (ora ritornate). Inoltre è arrivata la disponibilità dalla Fondazione ("Saremo lieti di dare una mano", ha assicurato il presidente Roberto Pinza).

"A tavola si risolvono molte cose", ha auspicato il vescovo. Non a caso, c’erano i vertici di Cassa dei Risparmi e Banca di Forlì. La serata è stata organizzata coinvolgendo genitori di alunni — sono 150 i rappresentanti dell’associazione ‘Amici della scuola di Santa Dorotea’, di cui sette nel consiglio di amministrazione dell’istituto —, dal cuoco al maitre di sala. Il 1° dicembre la scuola aprirà le porte con l’open day, e sarà presente anche il sindaco Roberto Balzani che parlerà del fondatore delle dorotee don Luca Passi. La mobilitazione è partita.