Forlì, 10 febbraio 2014 - LA DISCUSSIONE è sia sulla forma che sulla sostanza. La lettera inviata dal gruppo Electrolux a sindacati e rappresentanti istituzionali ha una duplice chiave di lettura. Se da un lato il proseguo del confronto è vincolato allo stop delle proteste dei lavoratori a partire da oggi, dall’altro c’è un’apertura che ha portato a ipotizzare l’esistenza di un piano B non fondato sulla riduzione dei salari. «Nessuna decisione è stata presa», le parole del direttore delle relazioni industriali Marco Mondini.

Fim, Fiom e Uilm hanno già fatto sapere che la vertenza continua («no ai ricatti»). Intanto una strada è stata tracciata: la multinazionale degli elettrodomestici ha individuato nella decontribuzione della solidarietà «la via maestra». Una proposta portata dalla Fiom-Cgil nell’audizione in commissione industria al Senato. Ecco la ‘ricetta’: riduzione oraria in solidarietà per tutti i quattro anni del piano (formula 6+2), risparmio di 3 euro all’ora lavorata per il gruppo garantito attraverso la decontribuzione (riduzione del costo pari a 2.660 euro annui per ogni lavoratore di terzo livello), no alla sterilizzazione degli scatti di anzianità e degli aumenti del contratto nazionale.

Giuseppe Catapano