Forlì, 13 febbraio 2014 - È ormai un tira e molla quello tra Pierino Isoldi e la giustizia. L’ultima notizia arriva dalla Corte d’Appello di Bologna. Che ha accolto il ricorso firmato dai legali del 56enne immobiliarista, che da stamattina alle 10 sarà di nuovo a casa, nella sua villa di Bertinoro.

Pierino esce dal carcere di Forlì, torna agli arresti domiciliari, ma con una novità: alla sua caviglia verrà applicato il ‘braccialetto elettronico’ previsto dal ministero della Giustizia, che permetterà di controllare gli spostamenti dell’imputato all’interno dell’abitazione. Se Pierino sgarrerà, superando il metraggio consentito dal bracciale, scatterà l’allarme, collegato alle centrali delle forze dell’ordine. Per la provincia di Forlì il braccialetto è una novità assoluta. C’è un unico precedente in materia, del 10 gennaio scorso. Il provvedimento della cavigliera anti-evasione era stato applicato da un giudice di Forlì, ma a un detenuto della provincia di Ravenna.

Isoldi era in carcere dallo scorso 29 aprile, quando la stessa Corte d’Appello di Bologna aveva disposto la detenzione in cella a seguito dell’esecuzione della condanna in secondo grado a 12 anni per rapina e procurato aborto, reati che Pierino avrebbe commesso ai danni di una donna di 35 anni la sera del 6 dicembre del 2005, a Pinarella di Cervia. I legali dell’ex re del mattone, Nicola Mazzacuva, del foro di Bologna, e Franco Coppi, del foro di Roma, avevano chiesto anche nell’ottobre scorso l’allentamento della misura restrittiva. Tentativo fallito. I giudici, nel motivare l’ordinanza, avevano puntato soprattutto sul pericolo di fuga dell’imputato. Impostazione scaturita anche da una serie di intercettazioni ambientali e telefoniche che erano state messe in atto durante la sua ultima detenzione domiciliare, dall’estate 2012 alla primavera del 2013.

In queste conversazioni, riferiscono fonti di procura, Pierino, parlando con una sua amica, avrebbe prospettato più volte l’ipotesi di viaggi all’estero, soprattutto nel nord dell’Africa. A seguito di quelle intercettazioni era scattato il pericolo di fuga, che aveva spinto i giudici di Bologna a ordinare di nuovo il carcere per Isoldi. Pericolo di fuga che adesso, con il dispositivo elettronico, sulla carta viene annullato. Isoldi, secondo le disposizioni giunte agli inquirenti forlivesi, uscirà dalla sua cella della Rocca già questa mattina, per raggiungere poi la sua abitazione di Bertinoro scortato dalla polizia penitenziaria. A quel punto verrà messo a punto l’impianto del collare elettronico, grazie all’intervento di un tecnico Telecom.

Pierino era stato arrestato l’11 giugno 2012 per una frode fiscale da 13 milioni, in merito alla costruzione della sua villa da 4mila metri quadri (non quella in cui andrà ai domiciliari col braccialetto; un’altra, poco distante dalla sua attuale abitazione). Stando alle accuse mosse contro Isoldi dalla procura di Forlì, Pierino avrebbe innalzato la sua nuova imperiosa magione (mai ultimata, prima sequestrata, poi dissequestrata, e ora finita nel cumulo di proprietà delle sue società, finite in liquidazione) sottraendo i quattrini dalle casse delle sue aziende; denaro che le banche gli avevano concesso proprio per consentire il salvataggio del suo impero da milioni di euro. Isoldi per quel caso ha patteggiato tre anni e mezzo. In precedenza, nel settembre del 2011, Pierino era stato arrestato per calunnia, per aver inscenato, secondo l’accusa, un ricatto di cui sarebbe rimasto vittima. Per quel caso ha patteggiato un anno e mezzo.

ma. bur.