Forlì, 25 febbraio 2014 - I menu erano anticrisi. Peccato che il cibo fosse avariato. Operava in questa maniera - stando ai riscontri del personale della Guardia di Finanza - un circolo di Forlì, nel quale sono stati sequestrati 850 chili tra carne e pesce mal conservati e circa 1.250 bottiglie di vino, alcolici e altre bevande. Qui lavoravano poi, in nero, 9 persone. I magazzini del circolo sono stati sigillati e sequestrati, mentre il titolare è stato denunciato per ricettazione, commercio di sostanze alimentari novice e violazione della legge 283 del 1962, in materia di disciplina igienica della produzione e della vendita di sostanze alimentari.

Nei guai è finita anche una associazione culturale forlivese che organizza eventi e concerti. Tra le varie contestazioni c'è il tentativo di sottrarsi al pagamento delle imposte mediante, spiegano gli investigatori, «la costituzione di una nuova associazione alla quale venivano devoluti tutti i beni della prima». La verifica fiscale ha consentito di contestare redditi evasi per 566.170 euro e fatture per operazioni inesistenti per 60.880 euro. L'associazione avrebbe ricevuto indebitamente contributi da vari enti locali e da una Fondazione bancaria per 85mila euro.

Il titolare dell'associazione è stato denunciato per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, omessa dichiarazione, emissione di fatture per operazioni inesistenti e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

La Guardia di Finanza ha controllato altri circoli e associazioni (10 a Forlì, 4 a Cesena, uno a Forlimpopoli e uno a Meldola), risultati per lo più regolari, anche se gli accertamenti non sono ancora terminati.

Redazione