Forlì, 12 aprile 2014 - ANCHE con la pizza si possono aiutare persone e famiglie povere. Paola Fusillo, che con il marito Fabrizio Cilotti gestisce da tre anni la pizzeria Pinocchio in piazza del Lavoro, recentemente ha inventato e proposto la ‘pizza sospesa’. L’idea, suggerita a Paola dalle monache Clarisse in San Biagio con le quali è in contatto, è stata concretizzata da alcune settimane. I due gestori propongono ai loro clienti di pagare interamente o in parte una pizza tra quelle del menù, che sarà poi a disposizione di una persona o di una famiglia indigente, che potranno ritirarla direttamente in pizzeria o addirittura farsela recapitare a casa.

«Il termine ‘pizza sospesa’ — racconta Paola — fa subito pensare a Napoli dove nei bar è normale lasciare pagato un caffè che sarà poi consumato da un altro cliente. In questo modo, attraverso il proprio lavoro, si può contribuire al sostegno dei poveri. Per questo la proposta mi ha entusiasmato».

LA FUSILLO l’ha presentata al vescovo, mons. Lino Pizzi, e ne ha parlato anche al parroco di San Mercuriale, don Enrico Casadio, e al responsabile del Centro di ascolto Caritas, Marcello Copertino. L’idea ha riscosso interesse fra i clienti della pizzeria Pinocchio e Paola e Fabrizio hanno anche preparato locandine da diffondere in città e stanno realizzando dei voucher da consegnare ai clienti che offrono la pizza perché li regalino alle persone bisognose. «Sentiamo di dover ringraziare per il bene ricevuto. Anche noi abbiamo avuto i nostri problemi, e stare nella mischia ci ha fatto capire di più che bisogna fare qualcosa, altrimenti si rimane imprigionati come in una palude».

Alessandro Rondoni