Forlì, 24 maggio 2014 - Il caso lo aveva sollevato il sindaco di Forlì, Roberto Balzani, con un post su Facebook che aveva fatto presto scalpore, raccontando un episodio che gli era stato riferito: un ragazzino delle medie guarda immagini hard a scuola sul cellulare e l’insegnante glielo sequestra, chiedendo che ad andare a riprenderlo siano i genitori. Si presenta la madre — secondo il racconto del primo cittadino —, ma con un avvocato e accusa di furto l’insegnante. Il caso è finito persino davanti alle telecamere della Rai, in particolare della trasmissione della ‘Vita in diretta’, con la preside della scuola media in questione a ribattere di non aver conoscenza di alcuna denuncia e di contatti con legali. Poi ieri la replica della stessa madre del ragazzo, che nega i fatti, ribaltandoli completamente. «Mai mi sono recata a scuola con un legale e mai ho accusato qualcuno di furto».

In altre parole, dice: ma cosa le hanno raccontato, sindaco? «Non è stato detto poi — sottolinea — che l’uso del cellulare era stato espressamente autorizzato dall’insegnante durante un ora di lezione in cui gli scolari dovevano ascoltare un brano musicale a scelta. Mio figlio l’ha utilizzato conformemente alle indicazioni ricevute. Il contenuto del video scelto da mio figlio era un ballo latino, il ‘Taka taka’, con ballerine a ombelico scoperto, ma non aveva assolutamente contenuti hard, porno o immagini sconce, tanto è vero che sul diario scolastico, dove era stato annotato l’episodio, il contenuto del video era definito ‘poco adeguato’».

La madre del ragazzo, che chiede di mantenere l’anonimato, aggiunge: «Mai mi sono permessa di sindacare il potere dell’insegnante di sequestrare il cellulare a mio figlio e nulla ho contestato in proposito, pur solo precisando al dirigente scolastico che il contenuto del video non era pornografico. Il motivo per cui avevo chiesto di parlare con il dirigente scolastico consisteva nel fatto che nell’annotazione sul diario di mio figlio era stato chiesto di ritirare il cellulare ‘sequestrato’ solo dopo alcuni giorni, mentre avrei desiderato ritirarlo prima. Preciso — conclude — che mio figlio ha il di cellulare in quanto, essendo sofferente di asma, il portatile gli serve anche per eventuali evenienze connessa alla sua patologia».