Forlì, 3 settembre 2011 - "Il ritiro della proposta di soppressione delle feste civili è una notizia positiva, che testimonia anche la validita’ della campagna di opinione sorta spontaneamente e trasversalmente in tutto il Paese. Sono stati salvaguardati l’identita’ e i valori della Repubblica". Lo dice Roberto Balzani, professore di Storia contemporanea all’Universita’ di Bologna e sindaco di Forli’, che insieme ai docenti universitari Thomas Casadei, Sauro Mattarelli e Maurizio Ridolfi ha proposto una petizione contro la soppressione delle festivita’ civili stabilita con il decreto legge contenente la penultima versione della manovra finanziaria.

‘’Non e’ sopprimendo le tre feste fondamentali della Costituzione repubblicana, 25 aprile, del 1° maggio, del 2 giugno -rimarca Balzani- che si puo’ assicurare al Paese il rientro dal debito. Anzi, in questo modo si toglie fiducia ai cittadini sulla capacita’ della Nazione di reagire alla crisi. I simboli sono necessari non solo per gli effetti culturali ma anche per rafforzare il senso dello Stato nelle persone’’. 

‘’Le oltre diecimila firme raccolte sul web -spiega il sindaco di Forli’- e la campagna giornalistica che ha accompagnato la mobilitazione, fra le ultime prese di posizione quella di Alessandro Acciavatti, Andrea Cerrone e Carmelo Cipolla, danno il senso di quanto il magistero delle presidenze Ciampi e Napolitano abbia inciso sulla coscienza del Paese’’.

‘’Vigileremo -assicura Balzani- perche’ questa vittoria non sia vanificata da qualche surrettizio ritorno di fiamma in sede di approvazione definitiva del provvedimento e ringraziamo gli italiani che hanno scelto di battersi, al di la’ delle divisioni politiche, per questa importante questione di principio’’.
Quanto alle feste patronali, ‘’sono elementi di tradizione che riguardano le identita’ civiche. E anche queste -conclude- possono agire come elemento di solidarieta’ collettiva. Un ragionamento va fatto, ma non in sede di manovra finanziaria’’.