Forlì, 27 dicembre 2012 - ORA di pranzo. Due uomini passeggiano nei pressi del Consorzio agrario in viale della Repubblica, a Modigliana. Non sono lì per caso. Vedono un capriolo, riescono a farlo avvicinare. Uno dei due (rispettivamente 43 e 49 anni) ha in mano un palo di tre metri. Colpisce l’animale alle zampe, in modo che non scappi. Poi un colpo secco alla testa. Mortale. Non sono lì per caso, i due uomini. Vogliono trovare e ammazzare un capriolo. Forse per consumarne i resti a Natale. Ci riescono. Il fatto risale al 21 dicembre.


QUEL che non riescono a fare, invece, è portare a termine il loro piano. Caricano la carcassa nell’auto. E vanno via, tranquillamente. Tanto tranquillamente da fermarsi al bar per un caffè. Come se nulla fosse accaduto. Il problema, però, è la presenza di una terza persona al Consorzio agrario. È un testimone. Ha visto tutto. E non resta in silenzio. Anzi. L’uomo si rivolge ai Carabinieri. Alessandro Albonetti, comandante della stazione di Modigliana, si attiva subito. Va a caccia delle due persone che hanno ammazzato il capriolo. Non è difficile trovarle. Il numero di targa è sufficiente. L’auto è parcheggiata davanti a un bar in paese. Il comandante Albonetti entra nel locale, trova i proprietari. Chiede di aprire il cofano. Dentro, c’è quel che resta dell’animale. Ucciso pochi istanti prima. Il piano dei due uomini, incensurati, va in fumo. Entrambi vengono denunciati a piede libero. Contestati i reati di uccisione di animali con crudeltà e furto aggravato in concorso (il capriolo è una specie protetta). Hanno rischiato l’arresto.


IL CORPO del capriolo viene messo sotto sequestro e consegnato all’istituto zooprofilattico di Forlì per i rilievi del caso. In Procura c’è un fascicolo, il pm è Marco Forte. Spetterà a lui fare chiarezza sulla vicenda. 

di Giuseppe Catapano