Forlì, 17 novembre 2010 - Le metastasi ossee rappresentano oggi la causa maggiore di mortalità nei pazienti con cancro per due motivi: uno epidemiologico e l’altro clinico.
 

A fronte del prolungamento dei tempi di sopravvivenza del paziente oncologico, si assiste a una crescita dell'incidenza delle localizzazioni secondarie: l'osso rappresenta la terza sede più comune di metastasi, preceduto da polmone e fegato. L'adeguato trattamento delle metastasi ossee permette di migliorare la qualità di vita e la prognosi di questi pazienti.
 

L'interdisciplinarietà (integrazione delle competenze specifiche) è il principio guida per realizzare questo obiettivo. Infatti, soltanto dalla visione complessiva della persona e della sua patologia, resa possibile dal concorso delle varie specialità cliniche, può derivare una maggiore garanzia di ottimizzazione dei processi di cura in termini di continuità e di efficacia dei percorsi diagnostico-terapeutici.

Questo il nuovo approccio della Società Italiana di Osteoncologia per migliorare la qualità della vita del paziente affetto da patologia tumorale ossea, di cui si parlerà a Reggio Calabria nel corso del II Congresso Nazionale ISO (18-20 novembre, Grand Hotel Excelsior).

“L’obiettivo principale della Società Scientifica” – spiega il dottor Toni Ibrahim, Responsabile del Centro di Osteoncologia alI’Istituto Tumori della Romagna - Meldola (Forlì), Presidente ISO e Presidente del Congresso – “è quello di creare delle strutture (Centri di Osteoncologia) nelle quali la multidisciplinarietà degli interventi di ricerca, diagnostico-terapeutici e riabilitativi trovi una concretezza operativa e l’attivazione di percorsi formativi, anche universitari, che favoriscano la crescita culturale e scientifica di nuove figure professionali particolarmente qualificate in osteoncologia (Osteoncologi)”.

Sei centri di eccellenza in Italia per la salvaguardia delle ossa che collaborino con l’ISO. I centri multidisciplinari di Osteoncologia in Italia, attualmente attivi, in ordine di fondazione si trovano nelle seguenti strutture: l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Le Molinette di Torino, l’Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori di Meldola-Forlì, l’Azienda Ospedaliera di Reggio Calabria, l’Istituto Neurotraumatologico Italiano di Grottaferrata, Roma, l’Università di Modena e l’Università del Campus Biomedico di Roma.